INSULINO-RESISTENZA in gravidanza e DIABETE GESTAZIONALE La gestazione è caratterizzata da una insulino-resistenza fisiologica che aumenta durante tutto il corso della gravidanza e che pone le sue basi su radicali modificazioni endocrino-metaboliche dell’organismo della donna. Diabete e insulino-resistenza in gravidanza possono alterare le capacità cognitive dei nascituri ... “abbiamo visto come una dieta ricca di grassi saturi produca insulino-resistenza nella madre e trasmetta alla prole delle ‘impronte molecolari’ che interferiscono con il funzionamento del cervello”. Il momento dello screening deve essere pianificato secondo il livello di rischio che viene stabilito in base all'esito del primo controllo. Utente. In una gravidanza fisiologica, la glicemia basale (a digiuno o post-assorbitiva) rimane intorno a valori piuttosto costanti (inferiori a 100 mg/dl o a 5,6 mmol/l misurati su plasma venoso) per tutta la sua durata poiché le condizioni di intolleranza al glucosio si manifestano solo quando un'aumentata produzione di insulina da parte del pancreas (iperinsulinemia compensatoria) non è più in grado di contrastare la perdita di sensibilità alla stessa. I valori di glicemia della futura mamma tendono di conseguenza a salire. Il GDM interessa il 3-10% delle donne In certi casi, la percentuale raggiunge e supera il 60%, in base a diversi fattori, tra i quali quelli ereditari e quelli più in generale etnici. Il diabete si sviluppa quando le cellule dell'organismo non rispondono all'insulina (insulino-resistenza). Non solo, il diabete gestazionale scompare al termine della gravidanza. A ciò si aggiunge il passaggio transplacentare dell'eccesso di glucosio nel sangue materno, responsabile di iperglicemia fetale ed eccessivo sviluppo dei tessuti insulino-sensibili nel bambino, crescita del feto eccessiva ed infine ipoglicemia dopo la nascita come conseguenza dell'interruzione dell'unità feto placentare. Per quest'ultima categoria, definita da un'età inferiore ai 25 anni, IMC pre-gravidico inferiore a 25 kg/m2, assenza di familiarità di primo grado per il DMT2 e di complicazioni in un'eventuale gravidanza precedente, sottoporsi alla procedura non è obbligatorio. eventuale terapia insulinica, terapia a base di farmaci ipoglicemizzanti e/o farmaci insulino-sensibilizzanti; automonitoraggio glicemico mediante glucometro e aghi pungidito. Andrà eseguito precocemente (tra la 16a e la 18a settimana) per la fascia ritenuta ad alto rischio e più tardivamente (tra la 24a e la 28a) per quella considerata a rischio intermedio e basso. Esattamente come nella gravidanza fisiologica l'aumento di peso in gravidanza è correlato all'IMC pre-gravidico (vedere l'articolo sul regime dietetico in gravidanza), con la particolare raccomandazione per le donne obese (IMC>30 kg/m2) di non superare i 7 kg di acquisto ponderale complessivi. Tali mediatori sono responsabili di una condizione di comprovata insulino-resistenza da parte dei tessuti che rappresentano "il bersaglio" dell'azione dell'ormone (fegato, muscolo scheletrico e cardiaco, tessuto adiposo). Sono infatti più alte le possibilità di aborto spontaneo, distocia di spalla e altre complicanze tali da richiedere il taglio cesareo; si riscontrano inoltre più alti livelli di morbilità neonatale conseguenti ad un'iperglicemia indotta a sua volta dall'eccesso di glucosio materno (macrosomia, ipocalcemia, ipoglicemia). Non c'è nulla di cui allarmarsi. Una vita dedicata alla nutrizione e alla Salute della Donna, con particolare riferimento al momento più delicato in assoluto, la Gravidanza e tutto quello che gravita intorno alla nascita di una nuova vita. La nausea è una reazione ipoglicemica reattiva all’insulino-resistenza che è stata notevolmente aumentata dagli ormoni della gravidanza. La gravidanza rappresenta un momento delicato ed entusiasmante nella vita di una donna ma possono a volte verificarsi condizioni che minano la serenità di questo periodo. Confrontando i risultati di due periodi di osservazione, cioè tra il 2013 e il 2015 e poi tra il 2016 e il 2018, si è notato come aumentassero i casi di insulino-resistenza, in modo indipendente dall'età dalla donna. Le risposte adattative del turnover dei composti azotati e della composizione corporea materna sembrano quindi precedere le richieste del feto. Il fenomeno ha un nome, insulinoresistenza, e rappresenta un adattamento evolutivo comune alla massima parte dei mammiferi. La resistenza all'insulina è implicata anche nell'aborto spontaneo ricorrente. La valutazione di questo parametro, eseguita su un piccolo campione ematico, risulta particolarmente utile per indagare l'origine di sintomi riconducibili all'ipoglicemia, cioè alla scarsità di glucosio nel sangue. Dr.ssa Ilaria Giordani, Specialista in Endocrinologia e malattie del ricambio. È per questo motivo che un organismo di primaria importanza quale “l’International diabetes and pregnancy study groups” suggerisce la massima prudenza nella formulazione della diagnosi. Copyright © 2012 Dietabit.it - All Rights Reserved, vedere l'articolo sulla regolazione della glicemia, vedi tabelle dei valori nutrizionali di pane e prodotti da forno, http://www.federica.unina.it/medicina-e-chirurgia/biochimica-umana/insulina/, Macrosomia fetale in almeno una precedente gravidanza (peso alla nascita > 4 kg), Assenza di complicazioni in eventuali gravidanze precedenti, Assenza di familiarità di primo grado per il DMT2. Per fortuna a questo rialzo non è corrisposto un maggiore rischio di complicanze durante la gravidanza o … Gravidanza. Nutraceutica Vanda. La raccomandazione finale dell’esperta modenese è di “prevenire iperglicemia in gravidanza e sottoporre” madre e figlio a successivi controlli. Gravidanza passo dopo passo. L’assunzione di carboidrati in eccesso (pane, pasta) e un numero insufficiente di ore di sonno rappresentano altri fattori di rischio. Le informazioni pubblicate su Dietabit.it hanno carattere esclusivamente divulgativo e non devono essere considerate come consulenze né prescrizioni di tipo medico o di altra natura. Il criterio suggerito si basa su una determinazione della glicemia plasmatica (preferibilmente su sangue venoso) nella fase iniziale della gravidanza, da eseguire in corrispondenza della prima visita ginecologica dal momento del concepimento. In gravidanza aumenta l'insulino resistenza, quindi l'andamento della curva insuliemica è abbastanza tipico e potrebbe essere responsabile dei malesseri, che in realtà dovrebbero essere confermati da una glicemia bassa. I campi obbligatori sono contrassegnati *. Se i valori glicemici, a quel punto, sono tali da formulare una diagnosi di diabete mellito, si parla più correttamente di diabete gestazionale. Per questo motivo, risulta necessario uno spuntino a metà mattinata comprendente sia carboidrati sia proteine. In gravidanza aumenta l'insulino resistenza, quindi il pancreas produce più insulina e questo può essere responsabile di cali della glicemia. Occorre considerare, inoltre, eventuali alterazioni minori della tolleranza al glucosio che possono rappresentare una condizione pre-diabetica: l'alterata glicemia a digiuno (Impaired Fasting Glucose, IFG) data da un valore della glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dl e la ridotta tolleranza ai carboidrati (Impaired Glucose Tolerance, IGT) che consiste in un valore della glicemia compreso tra i 140-199 mg/dl dopo due ore da un carico orale di glucosio. I valori di glicemia della futura mamma tendono di conseguenza a salire. – Fisiopatologia del metabolismo glucidico in gravidanza – Dr.ssa Rita Cavani, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Multivitaminici e multiminerali chelati con amminoacidi Gli acidi grassi derivati dai trigliceridi attraversano facilmente la placenta e possono determinare macrosomia fetale [3]. A tal scopo, la pianificazione di un piano dietetico da parte del proprio diabetologo si può avvalere delle cosiddette liste di scambio o liste di equivalenti: la gestante dovrà imparare a scegliere gli alimenti di uno stesso gruppo (ad esempio cereali) in base all'indice glicemico e a stabilire la quantità (porzione espressa in grammi) che fornisce la stessa quota di carboidrati, in modo da poterli alternare secondo il gusto individuale e la propria tollerabilità. Infine è necessario, per le donne cui è stato diagnosticato il GDM durante la gravidanza, effettuare nuovamente l'OGTT dopo sei mesi dal momento del parto. Tale esame ha lo scopo di identificare i casi di diabete pregresso. E anche questa condizione è comune nelle donne con PCOS. hai, o se hai avuto, alcuni dei sintomi che abbiamo visto sopra per l’insulino-resistenza, ti è stato precedentemente diagnosticato il diabete gestazionale (una diabete temporaneo che si sviluppa durante la gravidanza); hai partorito un bambino che pesava più di 9 chili. Altro criterio diagnostico sono i livelli di emoglobina glicata (Hab1c) che non devono risultare superiori al 6,5%. I grassi sono un componente strutturale di ogni cellula umana e la fonte di combustibile preferita per i mitocondri è l’unità che brucia energia di ogni cellula. Gli standard italiani per la diagnosi [1] si basano sulle nuove procedure di screening proposte dalla AMD (Associazione medici diabetologi) e dalla SID (Società italiana di diabetologia). In gravidanza si osservano variazioni sia dell’aminoacidemia sia della concentrazione di Se hai il prediabete, è importante collaborare con il proprio medico di base. Negli Usa, il 7% delle donne incinte sviluppa il diabete in gravidanza ma solo un terzo sviluppa il diabete mellito a distanza di 10 – 20 anni dalla gravidanza. Lezione 24 sull'insulina dal corso di Biochimica Umana della Prof.ssa Franca Esposito da Federica e- learning. Secondo lo standard italiano è previsto, oltre ai dovuti adattamenti della dieta e dello stile di vita, l'impiego di farmaci (ipoglicemizzanti e insulino-sensibilizzanti) e la somministrazione più o meno intensiva dell'insulina. L’insulinoresistenza delle donne incinte aumenta, infatti, per assicurare al feto una sufficiente quantità di sostanze nutritive. ... donne in gravidanza o in allattamento, diabetici, chi soffre di ipoglicemia, chi è fortemente sottopeso e … Scopri come i tuoi dati vengono elaborati. Lui ti controllerà regolarmente la glicemia o l’emoglobina glicata (HbA1c) in modo che possa riconoscere se hai sviluppato il diabete. Il diabete gestazionale, una patologia che può verificarsi durante la gravidanza. Se per le condizioni di diabete non legate alla gestazione tale metodo non è stato ufficialmente comprovato, per le pazienti affette da diabete gestazionale l'automonitoraggio risulta fondamentale per effettuare un controllo della glicemia post-prandiale e per stabilire il momento dell'inizio di un'eventuale terapia farmacologica. Dal quarto mese di gravidanza in poi, infatti, il feto richiede una quantità crescente di sostanze nutritive. La resistenza all'insulina che accompagna la gravidanza generalmente rimane fisiologica ma, con una prevalenza del 3-10%, si evolve in una condizione denominata diabete gestazionale (GDM) che condivide con il diabete mellito di tipo 2 (DMT2) le tipiche alterazioni molecolari e l'evoluzione della patogenesi comprendente la disfunzione beta-cellulare. Insulinemia è un termine medico che identifica la quantità di insulina presente nel sangue. Il diabete gestazionale è, d’altra parte, favorito da una dieta disordinata e da uno stile di vita frenetico, tipico dell’epoca attuale. 14.09.2009 15:18:22. Volevo chiederle se questa insulino resistenza possa crearmi qualche problema e non aiutare l\’impianto dei miei embrioni. Prevenzione insulino resistenza Le raccomandazioni accettate dalle principali società italiane per il diabete sono quelle stabilite nel corso dell'IV Workshop-Conference sul GDM: Entro i primi due giorni dalla diagnosi di diabete gestazionale dovrà essere stabilito un piano nutrizionale per il mantenimento della glicemia ma oltre a ciò dovrà essere impostato un piano terapeutico che prevede: Particolare ruolo è rivestito dall'automonitoraggio che risulta indispensabile sia per il mantenimento degli obiettivi glicemici sia per il controllo del rischio di ipoglicemia risultante dalla terapia farmacologica. Per i motivi suddetti qualsiasi terapia si basa innanzitutto sul controllo dei livelli glicemici per i quali sono stati fissati valori di riferimento prossimi alla condizione normoglicemica. Mi dice che cercando una gravidanza adesso non si può curare l\’insulino resistenza, così come il mio endocrinologo dove sono seguita. Una porzione da 80 g di pane bianco contiene 34,8 g di carboidrati ed è sostituibile con: L'aumento della glicemia post-prandiale è dovuta principalmente alla quantità di carboidrati presente nella singola consumazione, infatti solo il 40-60% delle proteine edibili e il 10% dei lipidi è convertito in glucosio dopo la loro digestione. Insulino-resistenza in gravidanza: Si instaura nel corso della gravidanza ed è piu’ spiccata a livello tessuto muscolare e adiposo Determina lieve iperglicemia post prandiale Favorisce l’utilizzo di substrati di pronto impiego (CH) da parte del feto E’ correlata ai livelli di TNFalfa, citochina Con il termine Insulino Resistenza si i ndica l’incapacità dell’insulina di svolgere la sua funzione in modo regolare. – Gestational Diabetes: What constitutes low blood sugar? Durante la gravidanza, il corpo aumenta la propria resistenza all’insulina, l’ormone che provvede a regolare i livelli di glucosio nel sangue. Per questo motivo, la risposta glicemica e la secrezione d'insulina resta comunque strettamente legata all'indice glicemico dei carboidrati ingeriti e soprattutto al carico glicemico (la differenza tra i due è spiegata nell'articolo su indice e carico glicemico). In tutte le donne in gravidanza, però, questo e altri cambiamenti metabolici si associano, specialmente durante il secondo e terzo trimestre, a una condizione chiamata insulino-resistenza. ✿, Gestione della PROM (rottura prematura delle membrane) ✿, Scopri come i tuoi dati vengono elaborati. Una forte insulinoresistenza e la conseguente crescita della glicemia, induce i sanitari a formulare la diagnosi di diabete gestazionale, la patologia insorge nelle pazienti che mai hanno mostrato valori tali da indurre i medici a definirle diabetiche. gentili Dottori, Vi chiedo un consulto circa la mia ricerca di gravidanza. Infine, la comparsa di macchie scure della pelle ( acantosi nigricans) è di solito un segno di insulino-resistenza. Si accompagna spesso a insulino-resistenza. Insulino resistenza e gravidanza. Insulinoresistenza in gravidanza e diabete . La resistenza insulinica si espleta in entrambe le forme di diabete mediante la riduzione del numero di proteine recettoriali esposte dalle cellule del fegato (epatociti), dal tessuto muscolare scheletrico (miociti) e dal tessuto adiposo (adipociti), di conseguenza risultano alterati anche i meccanismi di segnalazione successivi all'interazione dell'ormone con il recettore; in particolar modo si assiste alla diminuzione del numero di trasportatori di glucosio (GLUT4) sulla membrana delle cellule muscolari e del tessuto adiposo, alterazione che determina l'incapacità dell'organismo di assorbire e di ridurre il glucosio circolante nel sangue per ripristinare i livelli normoglicemici. allattamento, diabete di tipo 2, insulino-resistenza, obesità infantile Nutrirsi in Allattamento Numerose evidenze scientifiche dimostrano i vantaggi del latte materno per la … Tutte le donne in gravidanza manifestano un certo di grado di resistenza all’azione dell’insulina, ma nella maggior parte dei casi l’organismo riesce a supplire aumentandone la produzione; nelle donne in cui questo non avviene si oss… E' dunque importante mantenere costante il contenuto di carboidrati ad ogni singolo pasto pur conservando un'alimentazione variata. Nel corso del già citato Workshop-Conference per il GDM del 2005, è stata stabilita la quantità di carboidrati, proteine e fibre ottimali in gravidanza, risultati rispettivamente pari a 175 grammi giornalieri (di cui 140 per il fabbisogno materno e 35 per il tessuto cerebrale fetale), 1,1 g/kg di peso corporeo al giorno e 28 grammi al giorno; è stata fissata anche la ripartizione calorica giornaliera ideale per il contenimento del diabete gravidico e la distribuzione energetica giornaliera tra i diversi pasti: Come è facile notare, la quota calorica destinata alla colazione è piuttosto esigua (10-15%) e questo per controllare l'iperglicemia che si manifesta soventemente al mattino nelle pazienti con GDM, inoltre essa dovrebbe essere costituita prevalentemente da carboidrati complessi e priva di zuccheri semplici, questi ultimi contenuti ad esempio nei succhi di frutta e nei cereali raffinati. L'Hab1c rappresenta un metodo maggiormente raccomandabile [2] in quanto non risente delle variazioni dovute allo stress da prelievo, tuttavia necessita accurate standardizzazioni (allineate con il metodo IFCC se espresse in %, DCCT se espresse in mmol/l) e va comunque effettuato non oltre la 12a settimana. Per poter effettuare la sostituzione occorre sapere quale quantità di un cibo (porzione in grammi) determina la stessa quantità di carboidrati di un altro. Dott.ssa Giovanna CodellaBiologa Nutrizionista. Omnium srlSede Legale via Colombo 30 - 23891 Barzanò LC, Chi SiamoContattaciPrivacy e Informativa estesa sui Cookie, Copyright © 2021  Mammole® di Omnium srl P.IVA 02077730139 Tutti i diritti riservati. Entrambe le condizioni sono certamente curabili e l'obiettivo della gravidanza altrettanto raggiungibile. Ho già effettuato un tentativo di fecondazione con Icsi con esito negativo. La resistenza all'insulina che accompagna la gravidanza generalmente rimane fisiologica ma, con una prevalenza del 3-10%, si evolve in una condizione denominata diabete gestazionale (GDM) che condivide con il diabete mellito di tipo 2 (DMT2) le tipiche alterazioni molecolari e l'evoluzione della patogenesi comprendente la disfunzione beta-cellulare. In caso di sintomi della malattia, invece, il diabete manifesto può essere diagnosticato anche dopo un unico riscontro di glicemia plasmatica superiore a 200 mg/dl realizzato in qualunque momento della giornata e indipendentemente dall'introduzione di alimenti. Qualche numero, prima di soffermarci sui trattamenti. In assenza di sintomi manifesti (poliuria e calo ponderale) la condizione di diabete mellito di tipo 2 è individuata, al primo controllo, da un valore della glicemia a digiuno superiore o uguale a 126 mg/dl (riscontrato in due diverse occasioni e preferibilmente rilevato intorno alle 8 del mattino), oppure da un valore della glicemia plasmatica a seguito di un carico orale di glucosio da 75 g (Oral Glucose Tolerance Test, OGTT) superiore o uguale a 200 mg/dl, anch'esso riscontrato in almeno due esami distinti. sia l'insulino-resistenza che l'ipotiroidismo (posto che lei sia ipotiroidea, il solo valore del TSH non è sufficiente..) si associano a difficoltà nel concepimento e nel portare avanti la gravidanza, soprattutto oltre una certa età. Occorrono almeno due esami del sangue e altrettante visite, per poter affermare che una donna in dolce attesa sia colpita da diabete gestazionale. A tal  proposito, può essere utile consultare la risposta del dottor Robb Wolf, noto esperto di alimentazione e già ricercatore di biochimica, a una domanda sull’insulinoresistenza e il diabete gestazionale. Infine, l’insulino-resistenza può causare complicazioni nella gravidanza come un più alto rischio di aborto e di diabete gestazionale. 1.1 Modificazioni del Sistema Endocrino Il link (la pagina è in lingua inglese) è alla fine dell’articolo. Sebbene la resistenza all'insulina sia più comune tra i soggetti con eccesso di peso, anche le persone con peso basso o normale possono svilupparla. Associazione Medici Diabetologi (AMD)- Società Italiana di Diabetologia (SID). Mentre al pranzo va destinato il 20-30% dell'introito calorico giornaliero, alla cena spetta il 30-40%. Non c'è nulla di cui allarmarsi ma continuare una sana alimentazione ed attività fisica se non vi sono controindicazioni. Scopriamo cosa è, come si manifesta, quali possono essere le cause e la terapia. Si tratta di una condizione patologica che può venire affrontata con una certa semplicità e con opportuni accorgimenti ma che, in condizioni particolari, può mettere a repentaglio la salute della madre e dello stesso feto. Tuttavia, la frequenza di tale pratica non può essere stabilita a priori ma va adattata, da parte del diabetologo, a seconda della frequenza dei sintomi della patologia, dei fenomeni ipoglicemici notturni e post-assorbitivi, delle variazioni concordate della terapia insulinica. Oltretutto, nelle donne diabetiche gravemente obese (IMC >35 kg/m2) non è stato riscontrato aumento della probabilità di dare alla luce bambini sottopeso qualora non vi siano incrementi ponderali in gravidanza, per cui si consiglia in questo caso di non aumentare il proprio peso nel corso della gestazione [4]. Valori soglia utilizzati per la diagnosi di DMT2: Criteri diagnostici per le condizioni di diversa tolleranza ai glucidi: Qualunque sia il criterio seguito per individuare i casi di DMT2, nell'eventualità di superamento del valore soglia indicato, si procede immediatamente con una terapia diretta dal medico generico e da un team diabetologico che comprende anche il proprio ginecologo. Prima di prendere decisioni riguardanti la propria salute, compresa quella di variare il proprio regime alimentare, è indispensabile consultare, di persona, il proprio medico. Il GDM è diagnosticato in presenza di anche una sola deviazione dagli intervalli di riferimento. Molte associazioni per il diabete sono d'accordo sul fatto che la quota calorica giornaliera destinata ai carboidrati non debba superare né essere inferiore al 45% e sottoforma di carboidrati a basso indice glicemico, con lo scopo di ridurre la glicemia post-prandiale e di limitare anche la quota lipidica. Le principali modifiche del metabolismo in gravidanza, frutto delle spiccate variazioni endocrine a cui si assiste nel corso della gestazione, sono finalizzate ad una maggiore disponibilità di nutrienti per il feto ma comportano anche una ridotta sensibilità da parte dell'organismo nei confronti dell'ormone insulina. L'insulino resistenza si sviluppa preferenzialmente in età infantile, causando la comparsa di varie patologie prima del raggiungimento dell'età adulta. Sostanzialmente la dieta è abbastanza giusta, ma deve evitare carboidrati semplici come la marmellata. Una serie di altre condizioni può generare l’insulino resistenza: tra le quali ipertensione, obesità, sindrome metabolica, nonché la gravidanza. Premettendo che il livello di attività fisica richiede la supervisione da parte del proprio ginecologo, occorre precisare che risulta necessario monitorare la glicemia sia prima che dopo l'esercizio fisico ed eventualmente ricorrere ad un'integrazione glicidica nel caso di una terapia ipoglicemizzante. Se risulta inferiore o uguale a 92 mg/dl si esegue un test orale di tolleranza al glucosio somministrando 75 g di glucosio in 300 ml d'acqua e procedendo con prelievi ematici dopo un'ora e dopo due ore dal momento dell'assunzione di glucosio. Mentre Rita Cavani, diabetologa presso l’Asl di Modena, ha messo a punto un’agevole guida che ogni futura madre può consultare. Smettere di fumare può sicuramente aiutare così come è consigliato un costante esercizio fisico. Nel GDM, come nel DMT2 l'educazione terapeutica è centrata sul controllo ponderale e nello svolgimento dell'attività fisica in modo continuativo (circa trenta minuti al giorno) che si è rivelato efficace nel checkup glicemico e nel contenere altri parametri della sindrome metabolica. Si verifica quando le nostre cellule diventano insensibili alla sua azione. Lo screening si basa dapprima sulla misura della glicemia a digiuno: se questa supera il valore pari a 92 mg/dl si afferma la condizione conclamata di diabete gestazionale. Eccezione fatta per le pazienti con GDM obese per le quali è consigliabile un solo spuntino, la suddivisione dei pasti ideale si esplica dunque in ben tre spuntini giornalieri (5-10%), la cui consumazione permette di controllare nausea e vomito e le fluttuazioni della glicemia che si verificano soprattutto nel caso di somministrazione insulinica. Numerosi segnalatori endocrini accompagnano lo sviluppo dell'unità feto-placentare e sono prodotti a livello della placenta stessa: gonadotropina corionica umana, progesterone, cortisolo, lattogeno placentare e prolattina. Durante la gravidanza il corpo produce ormoni speciali e passa attraverso altri cambiamenti, come un fisiologico aumento di peso; a causa di queste trasformazioni le cellule dell’organismo perdono la capacità di utilizzare efficacemente l’insulina (insulino-resistenza). condizione di insulino-resistenza che correla con la crescita del feto (18). È bene cercare di prevenire un’eccessiva insulinoresistenza e il diabete gestazionale. Sintomi dell’insulinoresistenza. Tale indice risulta rappresentativo della glicemia per un periodo piuttosto lungo (2-3 mesi) e non solo di quella del momento del prelievo come per gli altri due metodi. Come si risolve l’insulino resistenza? Fisiopatologia del metabolismo glucidico in gravidanza – Dr.ssa Rita Cavani, Inquinamento in gravidanza: rischi di ADHD nel nascituro? Uno studio condotto su 74 donne con interruzioni di gravidanza ricorrenti (rpl) ha trovato che il 27% presentava insulino-resistenza, mentre nel gruppo di controllo solo il 9,5 % risultava affetti dall'insulino resistenza. Gli effetti dell’insulino-resistenza. Valori soglia utilizzati per la diagnosi di GDM: Le donne per le quali è stato preannunciato un rischio elevato nella fase iniziale della gestazione e che pertanto hanno eseguito l'OGTT precocemente, anche in caso di valori al di sotto di quelli soglia, devono sottoporsi nuovamente allo screening intorno alla 28a settimana. Questa situazione, assolutamente naturale, può tuttavia crescere e perdurare nel tempo, raggiungendo valori ancora più elevati di glicemia. Nella maggior parte delle gravidanze la produzione di insulina è sufficiente a superare questa resistenza ma in alcuni casi ciò non avviene, soprattutto negli ultimi mesi della gravidanza, per cui si sviluppa il diabete gestazionale. Come si potrà notare dalla ripartizione calorica in condizioni fisiologiche (vedere l'articolo sulla colazione) e non gestazionali, ora il fabbisogno energetico è ripartito in tre spuntini ed è leggermente inferiore nella prima parte della giornata quando la resistenza insulinica è più marcata. La PCOS (sindrome dell'ovaio policistico) è un disturbo relativamente comune, che colpisce fino al 10% delle donne tra i 12 ei 45 anni. L’insulino resistenza è una condizione che si verifica quando le cellule diventano resistenti all’insulina che è, probabilmente, uno degli ormoni più conosciuti del corpo umano. L’insulino resistenza, che compare soprattutto nella seconda metà della gestazione, fa della gravidanza una condizione diabetogena ed il Diabete Gestazionale (GDM) compare solo in concomitanza di fattori predisponenti di natura genetica e/o ambientale. Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Gestational Diabetes: What constitutes low blood sugar? Esempio di lista di equivalenti considerando i farinacei (vedi tabelle dei valori nutrizionali di pane e prodotti da forno). - Il diabete o l'insulino-resistenza in gravidanza possono alterare la capacità di apprendimento e memoria dei nascituri, nonché delle generazioni future. Aumentano le donne con insulino-resistenza e i risultati della curva da carico glucidico sono diversi da quelli delle donne che sviluppavano diabete in gravidanza fino a qualche anno fa". In questo modo si può facilmente tenere sotto controllo il carico glicemico di ogni pasto (che come già detto è influenzato principalmente dal contenuto di carboidrati) e raggiungere i 175 g giornalieri auspicati. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Durante la gravidanza, il corpo aumenta la propria resistenza all’insulina, l’ormone che provvede a regolare i livelli di glucosio nel sangue. Alcuni miei pazienti, pur seguendo una dieta corretta e movimento fisico, non riescono a perdere peso in alcun modo.. A questa problematica si associano talvolta dei sintomi particolari, come la perdita di fame.In altri casi invece succede esattamente l’opposto e si manifesta un forte desiderio di cibo dolce e più raramente di cibo salato. Se non trattato, il diabete gestazionale produce una maggiore probabilità di sviluppare DMT2 nei cinque anni successivi alla gravidanza ma rappresenta anche un fattore di rischio immediato per la salute sia della madre sia del bambino. Il metodo della lista di scambio si basa sulla suddivisione degli alimenti in gruppi (farinacei, frutta, carne, latte e derivati, verdure e alimenti vari) e dalla possibilità di sostituire un alimento con un altro dello stesso gruppo a seconda delle proprie esigenze. Le alterazioni a carico del metabolismo epatico e del tessuto adiposo a fronte della condizione di resistenza all'insulina determinano nella gestante con GDM uno stato di dislipidemia: si riscontrano infatti più elevati livelli di trigliceridi nel sangue e valori inferiori di colesterolo HDL (vedere la pagina sul colesterolo). Alto (in presenza di una o più condizioni), Basso (in presenza di tutte le condizioni). Questa molecola è prodotta e secreta dalle cellule beta del pancreas ed è tra le principali molecole deputate al controllo dei livelli di glucosio nel sangue in risposta ad un aumento della glicemia (vedere l'articolo sulla regolazione della glicemia).