Cimabue, original name Bencivieni di Pepo, modern Italian Benvenuto di Giuseppe, (born before 1251—died 1302), painter and mosaicist, the last great Italian artist in the Byzantine style, which had dominated early medieval painting in Italy. Articles from Britannica Encyclopedias for elementary and high school students. L'arrivo di Cimabue ad Assisi segnò l'ingresso nella prestigiosa commissione papale di artisti fiorentini e la scelta del maestro fu dettata quasi certamente dalla fama che aveva acquistato a Roma nel 1272, anche se non sono conosciute opere di Cimabue del periodo romano. Cimabue, pseudonimo di Cenni (Bencivieni) di Pepo[1] (Firenze, 5 o 19 settembre 1240 circa – Pisa, 24 gennaio 1302), è stato un pittore italiano. Poco dopo il viaggio a Roma del 1272, alla fine degli anni settanta, eseguì il Crocifisso per la chiesa fiorentina di Santa Croce, oggi semidistrutto a causa dell'alluvione di Firenze del 1966. Il crocifisso ha subito notevoli deturpazioni quando è straripato l’Arno nel 1966. Ciò permette di imprimere volumetria all'intera figura e alle singole parti del corpo, dotando i muscoli di un vigore ed possanza, come del resto era già avvenuto nel precedente crocifisso, ma a differenza di prima si ha un maggiore realismo. Quasi vent'anni dopo l’allievo diventa maestro. Le notizie certe, ossia suffragate da documenti, sulla vita di Cimabue sono molto esigue: presente a Roma nel 1272; incaricato di realizzare un cartone per il mosaico del catino absidale del Duomo di Pisa il 1º novembre 1301; morto a Pisa nel gennaio 1302. Ma è soprattutto la resa pittorica delicatamente sfumata a rappresentare una rivoluzione, con un naturalismo commovente (forse ispirato anche alle opere di Nicola Pisano) e privo di quelle dure pennellate grafiche che si riscontrano nel crocifisso aretino. «Fu sotterrato Cimabue in S. Maria del Fiore, con questo epitaffio fattogli da uno de’ Nini: Credidit ut Cimabos picturae castra tenere, sic tenuit vivens; nunc tenet astra poli. Il documento di Roma, datato 8 giugno 1272 registra la testimonianza del pittore sul patronato che il cardinale Ottobono Fieschi assunse su incarico di papa Gregorio X di un monastero di monache di San Damiano che per l'occasione, fu ridedicato a Sant'Agostino e alla sua Regola. ), esponente di spicco della scuola fiorentina, che sempre nella Basilica inferiore affrescò una Maestà con san Francesco nel braccio destro del transetto. He was certainly influenced by the Italo-Byzantine painter Giunta Pisano and by Coppo di Marcovaldo and may have been an apprentice to Coppo. Ci fu comunque spazio per un'opera celebre come la Maestà di Santa Trinita. Cimabue, original name Bencivieni di Pepo, modern Italian Benvenuto di Giuseppe, (born before 1251—died 1302), painter and mosaicist, the last great Italian artist in the Byzantine style, which had dominated early medieval painting in Italy. In questo periodo vengono collocate una serie di opere in varie collocazioni: oltre alla già citata Maestà del Louvre (1280 circa), la Flagellazione della Collezione Frick, la piccola Maestà della National Gallery di Londra (entrambi intorno al 1280), i mosaici per il battistero fiorentino (le ultime due scene della vita del Battista e le prime scene della Genesi), la Maestà di Santa Maria dei Servi a Bologna (1281-1285 circa) e la Madonna della Pinacoteca di Castelfiorentino, forse in collaborazione con Giotto (1283-1284 circa). Get a Britannica Premium subscription and gain access to exclusive content. Andolla a vedere in Borgo Allegri, mentre che la dipignieva, il Re Carlo d’Angiò: et fu portata in chiesa a suono di trombe: stava ad casa nella via del Cocomero.». This concern with the illusion of space and with a three-dimensional form occupying that space is rarely met with in medieval painting prior to Cimabue, but it is highly characteristic of Cimabue’s leading student and rival, Giotto. Per il transetto sinistro dipinse un grande affresco rappresentante la Crocifissione, visibile solo ai frati che assistevano alla messa. Cimabue’s character may be reflected in his name, which can perhaps best be translated as “bullheaded.” An anonymous commentator in a work on Dante written in 1333–34 said that Cimabue was so proud and demanding that if others found fault with his work, or if he found something displeasing in it himself, he would destroy the work, no matter how valuable. Editor of L.B. A Cimabue spetta però un passo fondamentale nella transizione da figure ieratiche e idealizzate (di tradizione bizantina) verso veri soggetti, dotati di umanità ed emozioni, che saranno alla base della pittura italiana e occidentale. Alto tre metri e 90 è un crocifisso grandioso, con la posa del Cristo ancora più sinuosa, dove la figura intera è ancora più grave e sprofonda verso il basso trascinata dal suo stesso peso, con un'inarcatura ancora più marcata che deborda oltre il margine della croce. 343-347. Molto fine è il modo con cui i panneggi avvolgono il corpo delle figure, soprattutto della Madonna, che crea un realistico volume fisico. Si trova nella basilica inferiore di San Francesco di Assisi. Cimabue ad Assisi. La ricostruzione della cronologia delle opere basata su dati stilistici dalla recente e rigorosa analisi di Luciano Bellosi pone l'artista al lavoro a Firenze, Pisa e Bologna alla fine degli anni settanta e all'inizio della decade successiva. Molti tratti arcaicizzanti scompaiono in quest'opera, come quella spaccatura profonda, a forma di cuneo, nel punto in cui il sopracciglio incontra la radice del naso, che troviamo ancora nella Vergine dolente sia del Crocifisso di San Domenico ad Arezzo (1270 circa) che del Crocifisso di Santa Croce (di poco anteriore al 1280). Qui entra in contatto con maestri d'arte bizantina, chiamati a lavorare a Firenze. Sempre ai modelli di Giunta rimandano le due figure nei tabelloni ai lati dei braccio della croce (Maria e San Giovanni raffigurati a mezzo busto in posizione di compianto) e lo stile asciutto, quasi "calligrafico" della resa anatomica del corpo del Cristo. Da ultimo tuttavia ha conciliato l'autenticità della tavola con queste eccezioni tecniche Luciano Bellosi (2004), assumendo che il dipinto in questione sia stato originariamente creato per essere posto sul primo sepolcro di Francesco, destinazione che avrebbe reso incongrua la consueta preparazione della tavola. Saint Francis of Assisi, detail of a fresco by Cimabue, late 13th century; in the lower church of San Francesco, Assisi, Italy. La luce adesso è calcolata e modella con il chiaroscuro un volume realistico: i chiari colori dell'addome girato verso l'ipotetica fonte di luce, ad esempio, non sono gli stessi del costato e delle spalle, sapientemente rappresentati come illuminati con un angolo di luce diverso. L'arrivo di Cimabue nel grande cantiere segnò l'ingresso nella prestigiosa commissione papale di artisti fiorentini e la scelta del maestro fu dettata quasi certamente dalla fama che aveva acquistato a Roma nel 1272, anche se non sono conosciute opere di Cimabue del periodo romano. Dopo secoli di aspri colori pastosi Cimabue fu quindi il primo a stendere morbide sfumature. A differenza della precedente opera aretina il corpo non è diviso in aree circoscritte e ben distinte come fossero i pezzi di un'armatura scomponibile: i passaggi tra le varie aree del corpo avviene sempre con passaggi graduali, modulazioni chiaroscurali sempre sfumate, mai nette. Già con la Crocifissione della chiesa di San Domenico di Arezzo, databile attorno al 1270, segnò un distacco dalla maniera bizantina. Ma per tornare a Cimabue, oscurò Giotto veramente la fama di lui, non altrimenti che un lume grande faccia lo splendore d’un molto minore; perciò che sebbene fu Cimabue quasi prima cagione della rinovazione dell’arte della pittura, Giotto nondimeno, suo creato, mosso da lodevole ambizione et aiutato dal cielo e dalla natura, fu quegli che andando più alto col pensiero, aperse la porta della verità a coloro che l’hanno poi ridotta a quella perfezzione e grandezza, in che la veggiamo al secolo nostro; il quale, avezzo ogni dì a vedere le maraviglie, i miracoli, e l’impossibilità degli artefici in quest’arte, è condotto oggimai a tale, che di cosa che facciano gli uomini, benché più divina che umana sia, punto non si maraviglia.», (Giorgio Vasari, Vite, 1550, p. 122; 1568, 319), Opere di attribuzione incerta o della bottega, transetto destro della basilica inferiore, Madonna col Bambino in trono, quattro angeli e san Francesco, Visione del trono e libro dei sette sigilli, Visione degli angeli ai quattro angoli della terra, San Pietro guarisce gli infermi e libera gli indemoniati, https://ladante.it/dantealighieri/hochfeiler/purgator/citati/c_cimabu.htm, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cimabue&oldid=117251852, Personaggi citati nella Divina Commedia (Purgatorio), Voci con modulo citazione e parametro pagine, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Gli affreschi. La scena è accoppiata simmetricamente alla Crocifissione del transetto destro, dall'altro lato. In Cimabue’s more formal works he follows tradition closely, but he brings to that tradition a heightened sense of drama. L'affresco in esame si trova sulla parete sinistra del transetto Ring in the new year with a Britannica Membership, https://www.britannica.com/biography/Cimabue, AllMusic - Biography of Giuseppe di Stefano, Virtual Uffizi Gallery - Biography of Cimabue, Giovanni Cimabue - Student Encyclopedia (Ages 11 and up). In questa opera è amplificata la maestosità, tramite un più ampio campo attorno alla Madonna (si pensi alla Madonna del Bordone di Coppo di Marcovaldo), e migliore è la resa naturalistica, pur senza concessioni al sentimentalismo (Madonna e bambino non si guardano e le loro mani non si toccano). Si sa che il nome Cimabueera il cognome per lui scelto, ma anche sul vero nome (Giovanni, Cenni o Bencivieni di Pepi) ci sono pareri e fonti discordanti. Poco prima del 1280 Cimabue dipinse una grandiosa Crocifissione nel transetto sud della basilica superiore di San Francesco, sulla parete retrostante l'altare di San Michele Arcangelo, in prossimità del capitolo generale che si riunì ad Assisi per la Pentecoste nel maggio 1279. San Francesco Cimabue.jpg 737 × 496; 174 KB. Vasari’s assertion that he was apprenticed to Greek Byzantine painters living in Italy is probably an attempt to explain both the style and the sudden emergence of this genius. Come già accennato, il 1 e il 5 novembre 1301 era a Pisa, dove firmò per l'esecuzione di una grande Maestà con storie sacre per la chiesa dell'ospedale di Santa Chiara, da eseguire in collaborazione col lucchese Giovanni di Apparecchiato, detto "Nuchulus": opera perduta o forse mai eseguita per la morte dell'artista. In the fresco cycle at Assisi, Cimabue found an especially receptive patron, for the art commissioned by the Franciscans from Cimabue’s time on is generally characterized by a dramatic and emotive narrative. From this it can be concluded that he was born prior to 1251. Secondo il Ghiberti e il Libro di Antonio Billi fu al contempo maestro e scopritore di Giotto. The cycle he created there comprises scenes from the Gospels, the lives of the Virgin Mary, St Peter and St Paul. Sappiamo che Cimabue era a Roma intorno al ’70. Cimabue 018.jpg 2,024 × 2,071; 456 KB. Croce in Florence—about 70 percent destroyed in the floods of 1966, though restoration has been completed; the Sta. In certain formal or more “official” commissions, such as crucifixes and large altarpieces, Cimabue adhered closely to the formal vocabulary of the Byzantine tradition. Alberti's. La scena più interessante è quella della Crocifissione nel transetto sinistro, dove le numerose figure in basso con i loro gesti straziati fanno convergere le linee di forza verso il crocifisso, attorno al quale si dispiega un seguito di angeli. Tra il 1277 e il 1280, secondo gli studiosi, deve essersi svolto il lavoro di Cimabue ad Assisi dove esegue gli affreschi delle vele sopra il presbiterio e quelli delle pareti del transetto. The cycle he created there comprises scenes from the Gospels , the lives of the Virgin Mary , St Peter and St Paul . Basilica di San Francesco, 1228-53. In tale documento viene anche ricordato il luogo di nascita dell'artista, "Florentia", confermata anche nel documento pisano. Studi recenti hanno dimostrato come in realtà il rinnovamento operato da Cimabue non fosse poi assolutamente isolato nel contesto europeo, poiché la stessa pittura bizantina mostrava dei segni di evoluzione verso una maggiore resa dei volumi ed un migliore dialogo con l'osservatore. Dipinse a Sciesi nella chiesa di s.to Franc.º;che la finì Giotto: et in Empoli nella pieve, et in s. ta M.ria Novella una tavola grande, con una Nostra Donna con angioli intorno, oggi posta alto fra la Cap.la de’ Bardj et de Ruciellai. Sulla vita di questo grande pittore duecentesco si hanno poche notizie. Questa pala ebbe un'eco immediata, ripresa per esempio verso il 1285 dal senese Duccio di Buoninsegna, nella sua aristocratica Madonna Rucellai - opera per lungo tempo erroneamente attribuita allo stesso Cimabue -, già in Santa Maria Novella e oggi agli Uffizi. Cimabue’s style provided the firm foundation upon which rested the art of Giotto and Duccio in the 14th century, although he was superseded in his own lifetime by these artists, both of whom he had influenced and perhaps trained. "Crocifissione (Assisi)" è un affresco autografo di Cimabue realizzato nel 1280-83, misura 350 x 690 cm. CIMABUE (o Cenni di Pepe o Cenni di Pepo). Un vero esempio di virtuosismo è poi la resa del morbido panneggio, delicatamente trasparente. Pittore fiorentino attivo principalmente in Toscana e ad Assisi tra l'ultimo quarto del Duecento e i primissimi anni del Trecento.L'importanza di C. nella storia dell'arte italiana del Tardo Medioevo e nella moderna storiografia è inversamente proporzionale all'abbondanza della documentazione pervenuta. Vengono anche superati molti dei retaggi dell'arte bizantina, come la separazione netta tra i muscoli di braccio e avambraccio, adesso fusi a livello dei gomiti.

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