Passa dunque all'attacco, mentre il padre [Augusto] e la patria si sarebbero accontentati di rimanere sulla difensiva. LA DINASTIA GIULIO-CLAUDIA 14-68 d.C. Nel 14 d.C., alla morte di Augusto, gli succede Tiberio, suo figlio adottivo. ; Dessau, Geschichte der römischen Kaiserzeit, II, Berlino 1926, p. 104 segg. Le campagne militari non riuscirono però a riportare i territori tra Reno ed Elba sotto il dominio romano. C. Suetonius Tranquillus). Ma alla minaccia dell'invasione romana, i dissensi vennero meno, e C. non ebbe il coraggio di continuare l'impresa, che pertanto cadde nel discredito generale e ci è narrata dalle fonti antiche quale una vera commedia. Costituì piccoli sovrani vassalli dell'Impero, che fossero creature sue. gens Claudia), o in partic. Vissuto tra la seconda metà del I e la prima metà del II sec. L'altro Batone, il Dalmata, venuto a conoscenza del tradimento, lo catturò e lo uccise,[13] persuadendo i Pannoni a riprendere le armi. Bibl. Alla debolezza della politica interna, in cui ogni giorno perdeva terreno, C. cercò rimedio, ma invano, con la politica estera. Tiberio, malgrado le aspettative del giovane generale, ritenne opportuno rinunciare a nuovi piani di conquista di quei territori. 14-16 d.C.: prove di principato. Egli riuscì a recuperare due delle tre aquile perdute nella battaglia di Teutoburgo, ed a battere la coalizione germanica, anche se non con una vittoria determinante, presso una ignota località di Idistaviso (nel 16). Dopo la morte di Augusto nel 14 d.C., Tiberio diventa imperatore. Tiberio dimostrò, ancora una volta, di essere un generale particolarmente geniale. E il Senato scelse C., del resto più anziano di Gemello, e annullò il testamento di Tiberio. â Appartenente o relativo alla gente romana dei Claudî (collettivamente gente Claudia, lat. Nipote di Tiberio. 1 Germanico, padre di C. Cesare figlio di Druso e di Antonia la minore, adottato da suo zio Tiberio, esercitò la questura cinque anni prima dell'età legale e il consolato subito dopo; inviato poi alle armate di Germania, poiché tutte le legioni, che alla notizia della morte di Augusto rifiutavano ostinatamente di aver Tiberio come capo ⦠Strabone racconta che sfilarono anche numerosi prigionieri tratti dalla tribù germaniche dei Cauci, Campsani, Bructeri, Usipeti, Cherusci, Catti, Cattuari, Landi, Tubantii. Tanto dal ramo paterno che da quello materno apparteneva alla gens Claudia, un'antica famiglia patrizia giunta a Roma dalla Sabina nei primi anni della repubblicae distintasi nel corso dei secoli per il raggiungimento di numerosi onori e ⦠Prima e dopo la misteriosa ... Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati. Attività riformatrice. Quando Tiberio, al suo ritorno dall'esilio volontario, fu adottato da Augusto, Il princeps lo costrinse, però, ad adottare a sua volta il nipote Germanico, sebbene Tiberio avesse già un figlio. Quando questi ebbe portato a termine le sue campagne sul fronte settentrionale, dove si era guadagnato la stima dei suoi collaboratori e dei legionari, riuscendo a recuperare due delle tre Aquile legionarie perdute nella battaglia di Teutoburgo,[49] la sua popolarità era tale da consentirgli, se avesse voluto, di prendere il potere scacciando il padre adottivo, che in alcuni contesti era già malvisto poiché la sua ascesa al principato era stata segnata dalla morte di tutti gli altri parenti che Augusto aveva indicato come eredi. Relegato a un ruolo esclusivamente governativo, Tiberio affida a Germanico il comando delle truppe ⦠[62] In effetti Germanico potrebbe essere deceduto di morte naturale, ma la popolarità crescente enfatizzò molto l'avvenimento, che comunque è anche ingigantito dallo storico Tacito. [20], «Non è sufficientemente provato che sul suo corpo, che prima della cremazione era stato esposto nudo nel foro di Antiochia, luogo destinato alla sepoltura, fossero visibili i segni del veleno: poiché si interpretavano in modo diverso da chi, mosso da pietà verso Germanico, nutriva sospetti e prevenzioni da chi invece era incline a favore di Pisone.», «Furono proposte, e decretate, onoranze, da ciascuno a seconda del suo amore per Germanico e l'inventiva: che il suo nome fosse cantato nei carmi Saliari, che si stabilisse per lui una sedia curule con sopra una corona di quercia nei luoghi riserbati ai sacerdoti augustali; che la sua immagine in avorio precedesse la processione nei ludi circensi e che nessuno prendesse il posto di Germanico come flàmine o àugure, se non appartenente alla famiglia Giulia. di Arnaldo Momigliano - Nel 39 cercò di restaurare il suo prestigio con una marcia militare sul Reno, dove nessun pericolo si profilava; ma essa fu turbata dalla scoperta di una congiura di senatori promossa da Cn. L'anno seguente conduceva difficili operazioni contro alcune tribù dell'interno, nell'attuale Bosnia, sottomettendo alcune importanti roccaforti dalmate. Nacque con il nome di Nerone Claudio Druso, da Druso maggiore, figlio dell'imperatrice Livia Drusilla, e da Antonia minore, nipote di Augusto. Ricevette il cognomen Germanicus in seguito ai successi del padre, comandante in Germania tra il 12 ed il 9 a.C.. Il Senato decretò, infatti, nel 9 a.C., dopo la morte del padre, che a quest'ultimo e ai suoi discendenti fosse attribuito tale cognomen. Mutò il nome originario in quello di Germanico Giulio Cesare[4] in seguito alla sua adozione nella gens Iulia, avvenuta dopo le morti dei nipoti ed eredi al trono, Lucio e Gaio Cesare (rispettivamente nel 2 e nel 4), non senza che si sospettasse che Livia Drusilla avesse avuto qualche ruolo nella loro morte: il primo si era misteriosamente ammalato, mentre il secondo era stato colpito a tradimento in Armenia, mentre discuteva con i nemici una proposta di pace. Anche altri Stati intavolarono negoziati con il principe romano, ma si avvicinava l'inverno e Germanico decise di riposarsi in Egitto per l'inverno. Bambino seguì il padre sul Reno, e dalla famigliarità coi soldati, che egli imitava nel vestire, ebbe il soprannome Caligula alludente alle caligae, calzari d'ordinanza. d.C. con la tecnica âa cera persaâ e poggiava su una base di calcare esagonale â oggi smembrata e posta nei ⦠Ti. Per mettere a tacere quelle voci (non sappiamo se siano vere), Tiberio mandò la moglie di Germanico in esilio e uccise altri membri Ad esserlo era invece il ventinovenne Germanico, nipote di Tiberio e primogenito di suo fratello Druso maggiore. Tra il 14 e il 16 Germanico, nipote di Tiberio, sconfigge più volte i Germani. Si capisce dunque come, alla morte di Augusto, le aspettative su di lui fossero notevoli, ma è certo che dopo un iniziale periodo di approccio âsoftâ allâuso del potere, con lâintroduzione dâuna parvenza di libertà e qualche riforma, a seguito della morte del nipote Germanico e del figlio Druso (quasi certamente avvelenati anche loro), a partire più o meno dal 26 d.C. Tiberio ⦠La carestia e la paziente strategia di Tiberio li avevano logorati, i tradimenti fecero il resto. E dopo un lungo inseguimento, durante il quale numerose città dalmate caddero sotto gli insistenti colpi delle armate romane, Tiberio giungeva nei pressi di Andretium, cingendola d'assedio. [5] Tiberio, al suo ritorno dall'esilio volontario, dopo aver evitato in ogni modo di partecipare alla vita pubblica per un decennio,[6] fu adottato da Augusto, insieme all'ultimo figlio maschio di Giulia maggiore, Agrippa Postumo. Germanico Giulio Cesare (in latino: Germanicus Iulius Caesar; 24 maggio 15 a.C.[1] – Antiochia di Siria, 10 ottobre 19[2]), nato probabilmente come Nerone Claudio Druso (Nero Claudius Drusus),[3] noto per un periodo come Nerone Claudio Druso Germanico ma meglio conosciuto semplicemente come Germanico, è stato un politico e militare romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia. â Calzatura dei Romani, portata dai militi e dagli ufficiali inferiori fino a centurione incluso; era formata da una forte suola ferrata alla quale era cucito il cuoio tagliato a strisce (ad essa deve il suo soprannome... clà udio agg. L'esercito romano ondeggiò, ma alla fine prevalse la ferrea disciplina e la tenacia delle legioni romane, e da una possibile sconfitta e distruzione, emerse la vittoria. Dopo queste imprese fallite, C. tornò in Italia affatto esautorato. Le ostilità ripresero con l'inizio dell'anno 9, e Germanico, ancora una volta si distinse per coraggio e senso del comando, portando a termine alcune azioni militari di valore, come la conquista delle roccaforti dalmate di Splono (che alcuni studiosi moderni identificano con l'odierna Plevlje) e Raetinum. Ma soprattutto la Germania, terra selvaggia e primitiva, era un territorio inospitale, ricoperto da paludi e foreste, con limitate risorse naturali (a quel tempo conosciute) e, quindi, non particolarmente appetibile da un punto di vista economico. Fedeltà dinastia giulio-claudia. Finalmente Cecina e Silvano poterono condurre le loro truppe a Siscia ed unirsi a Tiberio. Nel testamento lasciato da Augusto dopo la sua morte, venne designato come erede di secondo grado, al pari del figlio di Tiberio, Druso minore. [15] La guerra si concluse in questo modo. In realtà non sembra che egli sia mai stato pazzo, e la sua politica ha una coerenza, che non poteva certo essere apprezzata dai senatori: coerenza però di chi si ostinava a seguire una direttiva senza capire quale rinnovamento occorreva per trasformare l'Impero in monarchia assoluta. [24]», Germanico decise di concedere loro il congedo dopo venti anni di servizio e di inserire nella riserva tutti i soldati che avevano combattuto per oltre sedici anni, esonerandoli così da ogni obbligo ad eccezione di quello di respingere gli assalti nemici; raddoppiò allo stesso tempo i lasciti a cui, secondo il testamento di Augusto, i militari avevano diritto. E così, dopo aver concesso a Germanico il trionfo il 26 maggio del 17,[48] gli affidò il nuovo comando speciale in Oriente. Germanico, allora, che era a capo dell'esercito stanziato in Germania e godeva di grande prestigio,[23] si incaricò di riportare alla calma la situazione, confrontandosi personalmente con i soldati in rivolta che, «Tenevano gli occhi a terra, quasi fossero pentiti. Ad Alessandria poi per il medesimo motivo gli Ebrei si videro annullati i loro diritti di cittadinanza alessandrina tra gravi torbidi (38); ed invano una loro delegazione, capitanata dal neoplatonico Filone, chiese che il provvedimento fosse revocato. malleabile. Figlio di Germanico e di Agrippina maggiore, fu soprannominato Caligula dalla ... Calìgola (lat. , fratello di Germanico (nipote di Tiberio) e zio di Caligola. Tiberio, Germanico e la politica estera dopo Teutoburgo Il 14 d.C. rappresenta una data chiave nella storia di Roma: il principato, la forma di governo ideata dal vincitore delle guerre civili, va incontro alla sua prima grande prova, quella della successione. Bloccò gli stretti passi che conducono nella Bosnia, mentre Silvano, più a nord, riusciva a sottomettere definitivamente i Breuci. Nel 41, Caligola cadde vittima di una congiura, assassinato dal comandante dei pretoriani Cassio Cherea. ; Riese, Feldzug des Caligula an den Rhein, in Neue Heidelberg. Senato. [20] Nel 14, mentre era in corso una rivolta delle legioni in Pannonia,[22] anche gli uomini stanziati lungo il confine germanico si ribellarono ai loro comandanti, dando inizio ad un'efferata serie di violenze e massacri. Per questo, Tiberio ricevuto potestà tribunizia e una quota del potere di Augusto e poi è tornato a casa a Roma. Tuttavia il contrasto profondo si venne inevitabilmente maturando, e il Senato si vide sempre più negletto, se non come strumento passivo. Mutò il nome originario in quello di Germanico Giulio Cesare in seguito alla sua adozione nella gens Iulia. Cercò in compenso sempre di più il favore popolare: compì le elargizioni stabilite nel testamento annullato di Tiberio, restituì al popolo nei comizî la nomina dei magistrati, riordinò l'ordine equestre, immise pure nuovi provinciali nel senato; infine abolì per l'Italia la centesima rerum venalium, che era già stata ridotta al ½ per cento o da lui stesso o da Tiberio. In fondo la medesima ragione che aveva trattenuto Tiberio dal preferire C., il timore che continuasse la politica di Germanico filo-senatoria ed espansionistica, spinse il Senato a decidere rapidamente la successione. Era, infatti, necessaria una reazione militare immediata e decisa da parte dell'impero romano. [65] A Pisone non poté comunque essere imputata l'accusa di veneficio, che appariva, anche agli accusatori, impossibile da dimostrare; il governatore, tuttavia, certo di dover essere condannato per gli altri reati che aveva commesso, decise di suicidarsi prima che venisse emesso un verdetto. Fu proclamato imperatore dal senato che sperava di trovare in lui le qualità del padre che si era molto impegnato in politica estera. Une expérience de lecture optimale pour le même confort qu'un livre papier. I Germani, allora, convinti di poter avere la meglio sulle legioni, assaltarono l'accampamento stesso, ma furono a loro volta duramente sconfitti, e Cecina poté condurre le legioni sane e salve ad ovest del Reno. Quando i piani di successione di Augusto erano stati sventati dai morti, ha adottato Tiberio come suo figlio e aveva Tiberio adottare come suo figlio nipote Germanico. [40] Non appena i Romani sbarcarono in Germania, le tribù del luogo, riunite sotto il comando di Arminio, si prepararono a fronteggiare gli invasori e si riunirono a battaglia presso Idistaviso;[41] gli uomini di Germanico, ben più preparati dei loro nemici,[42] fronteggiarono allora i Germani, e riportarono una schiacciante vittoria. epigrafico, II, col. 31 segg. Ricevette il cognomen Germanicus in seguito ai successi del padre, comandante in Germania tra il 12 ed il 9 a.C.. Il Senato decretò, infatti, nel 9 a.C., dopo la morte del padre, che a quest'ultimo e ai suoi discendenti fosse attribuito tale cognomen. allâimperatore Claudio (10 a. claudio - 54 d. claudio): leggi claudio, leggi dellâimperatore Claudio,... (lat. Asse S C, RIC 106. - Seconda figlia di Marco Antonio il triunviro e di Ottavia, sorella di Augusto (36 a.C. - 37 d.C.). Ma, appunto perché non aveva coscienza di mettersi contro al Senato, cominciò con il cercare di dimostrargli la sua benevolenza concedendo ampie amnistie. E qui, come in altre località, potrebbe essere sorto un primo sito di milizie ausiliarie. Sposò la cugina Claudia Livilla, vedova di Gaio Cesare, da cui ebbe Giulia Livia, e poi nel 19 una coppia di gemelli, Tiberio Gemello e Germanico Gemello. Dalla Siria aprì, infine, dei negoziati con Artabano II, desideroso di rinnovare il trattato di amicizia. Inoltre: C. Jullian, Histoire de la Gaule, IV, Parigi 1914, p. 161 segg. Inizialmente il prestigio di Tiberio fu messo a dura prova dal nipote Germanico, che portò a termine diverse campagne a nord, recuperando due delle tre aquile di Teutoburgo e sconfiggendo Arminio ad Idistaviso. Figlio di Germanico e di Agrippina maggiore, fu soprannominato Caligula dalla calzatura militare (calÇga) che egli portò fin da fanciullo. L'unico membro rimasto della famiglia imperiale era un altro nipote di Tiberio: Tiberio Claudio Druso Nerone Germanico, meglio noto come Claudio. Fu adottato da Augusto nel 4, e il suo nome mutò in Tiberio Giulio Cesare ; alla morte del padre adottivo, il 19 agosto 14, ottenne il nome di Tiberio Giulio Cesare Augusto e poté succedergli ufficialmente nel ruolo di princeps, sebbene già dall'anno 12 fosse stato associato nel governo dell'impero. Tacito scrisse così di lui, decenni dopo la sua morte: «Nel popolo romano durava viva la memoria di Druso e si riteneva che se fosse stato lui a capo dello Stato avrebbe ristabilito la libertà; di qui le simpatie verso Germanico e la stessa speranza. Il nemico, però, che si era concentrato in forze sotto il comando dei due Batoni, attendeva l'esercito romano per bloccargli la strada e batterlo, prima che si ricongiungesse a Tiberio. Ancora una volta vennero sconfitti da Plauzio Silvano, sopraggiunto da Sirmio. Solo Claudio restituì ai Giudei alessandrini il diritto tolto da Caligola. C. moriva vittima di una politica che aveva cercato di trasformare il potere imperiale in Roma senza comprendere né le classi dirigenti né i sudditi: politica dunque, più che di un pazzo, di un inesperto, portato a rendere sempre più aspra la sua reazione, quanto maggiori erano le resistenze che incontrava, incapace poi per il suo carattere e i suoi vizî di assicurarsi fedeli collaboratori. Antonia Minore minor, A. Augusta). [49][66][67], La popolarità di Tiberio, dunque, uscì danneggiata dall'episodio, proprio perché Germanico era molto amato. Anche la brutale sensualità cooperava a creargli odî personali. Caligola, figlio di Germanico, nipote di Tiberio, fu il suo successore al trono. Per volere di Augusto fu adottato da Tiberio, infastidito però dalla popolarità sua e di sua moglie Agrippina. Questo ordine produsse moti di particolare gravità in Giudea, dove gli Ebrei resistettero. Una splendida statua in bronzo raffigurante Germanico è stata ritrovata in pezzi nel 1963 ad Amelia (Umbria), già Ameria, importante municipio romano. Dopo l'assassinio di Caligola fu dai ... (lat. Non si doveva permettere al nemico germano di prendere coraggio e di invadere i territori della Gallia e magari dell'Italia stessa, mettendo a rischio non solo una provincia ma la stessa salvezza di Roma. Ma con l'aumentare delle spese, egli fu costretto a imporre nuove tasse che colpissero il piccolo commercio e a introdurre nei processi una percentuale del 2 ½ sul valore degli oggetti in causa, perdendo in tal modo la popolarità che aveva acquistato prima. (Caligola (Caligola (C. [Iulius] Caesar Germanicus) [Iulius] Caesar Germanicus) [Iulius] Caesar Germanicus) Imperatore romano (Anzio 12 d.Caligola (Caligola (C. [Iulius] Caesar Germanicus) [Iulius] Caesar Germanicus)-Roma 41). [dal lat. LA STATUA DEL GERMANICO DI AMELIA: UN CAPOLAVORO IN BRONZO. [19] Durante la successiva seduta del Senato del 17 settembre del 14, Tiberio divenne il nuovo imperatore e successore di Augusto, alla guida dello Stato romano, mantenendo la tribunicia potestas e l'imperium proconsulare maius insieme agli altri poteri di cui aveva usufruito Augusto, e assumendo il titolo di princeps. R/ TI CLAVDIVS CAESAR AVG GERM P M TR P IMP P P; â S C. qBB. A Germanic⦠Così nel 37 concesse una tetrarchia in Palestina ad Agrippa nipote di Erode, già imprigionato da Tiberio, e restituì il regno di Commagene ad Antioco, preferendo evidentemente un loro governo in apparenza autonomo all'amministrazione dei funzionarî romani, della cui potenza sospettò sempre, come si vede dalle condanne capitali del prefetto di Egitto, Avillio Flacco, e del legato di Pannonia, Calvisio Sabino (38 d. C.). - Gaio, figlio di Germanico e di Vipsania Agrippina, pronipote di Tiberio, nato ad Anzio il 31 agosto del 12 d. C., crebbe affatto al di fuori della vita politica romana. Negli anni che si susseguirono condusse gli eserciti ancora al di là del Reno per tre nuove campagne militari (dal 10/11 al 13[17]) e non è possibile escludere che parte dei territori della provincia della Germania (acquisiti prima della disfatta di Varo), possa essere stata recuperata dalle armate romane (almeno i territori compresi tra i fiumi Reno e Weser lungo la Lippe, quelli lungo la costa del Mare del Nord e almeno quelli a sud del fiume Meno fino al Danubio): «[Tiberio] viene inviato in Germania [dopo la disfatta di Teutoburgo, nel 10] rafforza le Gallie, dispone gli eserciti, fortifica i presidi e [...] attraversa il Reno con l'esercito. Più veemente si levava il clamore dei veterani, i quali rammentavano i loro trenta e più anni di servizio e supplicavano che si portasse sollievo alla loro stanchezza, per non morire in quelle stesse fatiche, che quel servizio militare avesse fine, e riposo non volesse dire fame. [68], Germanico scrisse anche in prosa e in versi: di lui ci restano 725 esametri di una libera versione in latino del I libro del poema greco sull'astronomia, Phainomena (I fenomeni), e cinque frammenti di una versione del poema Diosemeia (I segni del tempo), entrambi di Arato. Il nuovo principe, fra i suoi primi atti, sollecitò il senato a concedere l'imperium proconsulare a Germanico[21], che quindi poteva godere di grande autonomia rispetto a Tiberio stesso sulla impostazione della guerra in Germania. Tiberio temeva forse che, dopo la Germania, Germanico desiderasse emulare Alessandro Magno in Oriente. [35] Questi si diresse verso Teutoburgo, dove poté ritrovare una delle aquile legionarie perdute nella battaglia di sei anni prima, e rese gli onori funebri ai caduti le cui ossa erano rimaste insepolte. E un'altra pretesa si aggiunse, affatto conforme al carattere della monarchia assoluta, l'adorazione dell'imperatore quale dio vivente, ancora inusitata in Roma. Tiberio è stato adottato come piena figlio ed erede e, a sua volta, è stato tenuto ad adottare suo nipote, Germanico, figlio di suo fratello Druso e la nipote di Augusto Antonia Minore. La statua, capolavoro dell'arte bronzea romana, alta circa 2,14 m, dopo un paziente e sofisticato restauro, è ora esposta nel Museo archeologico della città umbra. Nel 17 andò in Oriente e vi rimase sino alla morte del padre nell'ottobre del 19. Poco dopo la partenza di Pisone, Germanico cadde malato ad Antiochia e morì il 10 ottobre dopo lunghe sofferenze;[50] prima di spirare, lo stesso Germanico confessò la propria convinzione di essere stato avvelenato da Pisone, e rivolse un'ultima preghiera ad Agrippina affinché vendicasse la sua morte. Germanico. - Gaio, figlio di Germanico e di Vipsania Agrippina, pronipote di Tiberio, nato ad Anzio il 31 agosto del 12 d. C., crebbe affatto al di fuori della vita politica romana. Rete . [60] Officiati i funerali, dunque, Agrippina tornò con le ceneri del marito a Roma, dove grandissimo era il compianto di tutto il popolo per il defunto. Celebre è anche la sua presunta decisione di nominare senatore un suo cavallo. Poi, con grida confuse denunciarono il prezzo degli esoneri, la pochezza delle paghe, la durezza dei lavori e li citarono uno ad uno: il fossato, le trincee, il trasporto di foraggio e di legna e tutti gli altri lavori richiesti dalle necessità o dal desiderio di non lasciare in ozio le truppe. La penetrazione in questa difficile regione e la sua sottomissione, il cosiddetto bellum dalmaticum, come più tardi venne chiamato, fu preparato meticolosamente da Tiberio nel corso dell'inverno, lasciando a Siscia, Marco Emilio Lepido, Silvano a Sirmo, Germanico a sud delle Alpi Dinariche e Cecina ancora in Mesia, mentre egli stesso faceva ritorno a Roma per l'inverno. calÄga]. Nel 4 d.C. Augustoaveva adottato Tiberio, nato il 16 novembre del 42 a.C dalle prime nozze di sua moglie Livia Drusilla. [39], Per giungere indisturbato nelle terre dei nemici, decise di approntare una flotta che conducesse le legioni fino alla foce del fiume Amisia: in tempi rapidi furono approntate oltre mille navi agili e veloci, in grado di trasportare numerosi uomini ma dotate anche di macchine da guerra per la difesa. Dopo la morte di Druso Germanico, figlio di Druso Maggiore, che avverr� in Oriente nel 19 d.C. da Tiberio mandato al massacro, dissero i maligni, per ⦠Germanico, dunque, partì nel 18 verso l'Oriente assieme a Pisone, che fu nominato governatore della provincia di Siria.[55]. Solo quando Seiano cominciò a cadere in disgrazia, e il vecchio imperatore cominciò a preoccuparsi seriamente della successione, Gaio fu chiamato a Capri e quasi diciannovenne indossò finalmente la toga virile. Fonti: Suetonio, Caligula; Dione Cassio, LIX; Giuseppe Flavio, Antiquitates Judaicae XVIII, 166; XIX, 161; Filone, Legatio ad Gaium, In Flaccum. Abile e accorto politico Tiberio mantenne e consolid� l'impero. [37] Germanico, allora, decise di tornare ad ovest del Reno assieme ai suoi uomini; mentre si trovava sulla strada del ritorno presso i cosiddetti pontes longi, Cecina fu attaccato e sconfitto da Arminio, che lo costrinse a retrocedere all'interno dell'accampamento. malato. Ma era una supplica e il nipote di Augusto su questo non poteva far niente senza il padre adottivo Tiberio. Tuttavia, in 4 CE, dopo tutti gli altri successori probabili erano morti, Augusto ha adottato il suo passo-figlio Tiberio, che a sua volta ha dovuto adottare il nipote Germanico. d. C., fu funzionario imperiale; compose alcune opere tra cui due raccolte biografiche, il De viris inlustribus e il De vita Caesarum. Ebbe da Druso, al quale andò sposa giovanissima, Germanico (poi adottato da Tiberio), Livilla e Claudio. Bambino seguì il padre sul Reno, e dalla famigliarità coi soldati, che egli imitava nel vestire, ebbe il soprannome Caligula alludente alle caligae, calzari d'ordinanza. Intorno alla morte di un carismatico condottiero, ⦠L'esercito intorno a Siscia, mosse rapidamente verso est, riuscendo a battere un nuovo esercito pannone (in località sconosciuta, forse lungo il fiume Bosna). Poiché nemmeno la spedizione in Germania serviva a riconsolidare la sua sovranità , C. pensò nel 40 una più ampia intrapresa, la conquista della Britannia, approfittando della discordia tra il re Cunobellino e suo figlio Ammino, che si era rivolto al suo aiuto. finanze. Tiberio era il figlio di prime nozze della moglie Livia e Augusto, che non era uno sprovveduto, nello sceglierlo gli fece adottare il nipote prediletto, Germanico, con diritto di successione antecedente a quello dei figli di Tiberio. Tornato in Siria agli inizi del 19, entrò in aperto conflitto con Pisone, che aveva annullato tutti i provvedimenti che il giovane figliastro di Tiberio aveva preso;[59] Pisone, in risposta, decise di lasciare la provincia per fare ritorno a Roma. [50] Il risentimento[51] spinse quindi Tiberio ad affidare al figlio adottivo uno speciale compito in Oriente, in modo da allontanarlo ulteriormente da Roma. Dalla fondazione di Roma alla morte di Nerone, The Augustan Succession: An Historical Commentary on Cassius Dio's Roman History Books 55-56 (9 B.C.-A.D. 14), Museo nazionale romano di palazzo Massimo, Occupazione romana della Germania sotto Augusto, organizzare una spedizione contro le popolazioni germaniche, Storia della letteratura latina (14 - 68), Historiae romanae ad M. Vinicium libri duo, Germanici Caesaris, inclyti ducis, poetae elegantis, reliquiae quae extant omnes (...) etiam scholia vetera auctoris incerti ex editione buhliana, Martianus Capella, accedunt scholia in Caesaris Germanici Aratea, http://www.grupporicercafotografica.it/germanico.htm, Cronologia della conquista romana dell'Illirico, Prima fase della conquista (35 ~ 33 a.C.), Cronologia delle guerre romano-germaniche (12 a.C.-16 d.C.), Prima fase della conquista (12 a.C. ~ 9 d.C.), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Germanico_Giulio_Cesare&oldid=116506726, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, GERMANICVS CAESAR, Caligola celebra il padre Germanico posto su una, la seconda, affidata al nuovo legato dell', la terza, sotto il suo diretto comando, insieme a Germanico, doveva probabilmente percorrere il fiume, Germanico è uno dei due eroi della civiltà romana in, Immagini del ritrovamento del bronzo in Amelia nel 1963 in. [38], Nonostante avesse riportato una sostanziale vittoria, Germanico era cosciente che i Germani erano ancora in grado di riorganizzarsi, e decise, nel 16, di condurre una nuova campagna che avesse l'obiettivo di annientare definitivamente le popolazioni tra il Reno e l'Elba. Fu impegnato al comando di azioni militari in Germania senza effetti risolutivi. Distaccato dalla tradizione politica romana, egli si sentì sovrano, monarca, non principe come i suoi predecessori, e non ebbe nemmeno coscienza di quel delicato problema di accordare l'autorità dell'imperatore con quella del Senato, che aveva preoccupato Augusto e Tiberio. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 7 nov 2020 alle 15:25. Tiberio era, ormai, sicuro che l'anno seguente sarebbe stato l'anno del successo definitivo e della capitolazione degli insorti. Batone il Dalmata decideva, allora, di ritirarsi più a sud tra i monti. Assegnata, dunque, parte delle legioni al luogotenente Aulo Cecina Severo, attaccò le tribù di Bructeri, Tubanti e Usipeti, sconfiggendole nettamente e compiendo numerose stragi;[30] attaccò, poi, i Marsi, ottenendo nuove vittorie e pacificando così la regione ad ovest del Reno: poté in questo modo progettare per il 15 una spedizione ad est del grande fiume, con la quale avrebbe potuto vendicare Varo e frenare ogni volontà espansionistica dei Germani. La storiografia antica, che, di ispirazione senatoria, odia C., non ha saputo spiegare il suo rapido mutamento, se non supponendo che una malattia nell'ottobre 37 lo avesse fatto impazzire. Alla morte di questi era stato adottato da Tiberio. CALIGOLA (C. Iulius Caesar Germanicus). Avanza verso l'interno [forse lungo la valle del Lippe] apre nuove strade, devasta campi, brucia villaggi, mette in fuga tutti quanti lo affrontarono e con immensa gloria torna ai quartieri d'inverno senza aver perduto nessun soldato tra quelli che aveva condotto oltre il Reno.», «... abbatté le forze nemiche in Germania, con spedizioni navali e terrestri, e placate più con la fermezza che con i castighi la pericolosissima situazione nella Gallia e la ribellione sorta tra la popolazione degli Allobrogi... (del 13 d.C.).», «(nell'11 d.C.) ... Tiberio e Germanico, quest'ultimo in veste di proconsole, invasero la Germania e ne devastarono alcuni territori, tuttavia non riportarono alcuna vittoria, poiché nessuno gli si era opposto, né soggiogarono alcuna tribù... nel timore di cadere vittime di un nuovo disastro non avanzarono molto oltre il fiume Reno (forse fino al fiume Weser).», Buona parte della zona tra il Reno e l'Elba era andata perduta (non sappiamo in quale misura) e neppure le azioni intraprese da Tiberio negli anni 10/11-13, poterono ripristinare quanto era stato così faticosamente conquistato in 20 anni di campagne militari precedenti.[18].