Per chi ambisce a diventare avvocato, il punteggio di laurea si traduce principalmente in un mero numero. [2] La nomina a magistrato ordinario si consegue mediante un concorso per esami bandito con cadenza di norma annuale in relazione ai posti vacanti e a quelli che si renderanno vacanti nel quadriennio successivo, per i quali può essere attivata la procedura di reclutamento. 3, comma 2, della Costituzione, ma non possono poi nascondersi oggettivi problemi nell’assicurare l’uguaglianza sostanziale tra i candidati: spesso la scelta di entrare subito nel mondo del lavoro, per quel brillante giovane neolaureato, è quasi obbligata per l’impossibilità di chiedere alla famiglia di essere mantenuto negli studi a tempo indeterminato, senza oltretutto poter garantire a sé stesso e alla famiglia la sicurezza di diventare magistrato, e con la consapevolezza che, fallite le prove in magistratura e quindi a distanza di 5-10 anni, quel professore con il quale ha discusso la tesi potrebbe molto probabilmente non essere più interessato a quel dottore in giurisprudenza, pur sempre brillante ma ormai non più giovanissimo, non più neolaureato e quasi sicuramente anche avvilito e scoraggiato. Senza considerare che il sorteggio della prova pratica introduce inevitabilmente un fattore “fortuna” nel concorso, dato che i candidati potrebbero scegliere di non studiare una o due delle tre procedure astrattamente richieste[5] sperando nella buona sorte. Ciò significa che per accedervi è richiesto non solo il possesso del titolo di laurea in giurisprudenza ma anche un’ulteriore abilitazione o titolo (quali, ad esempio, l’abilitazione per l’avvocatura, l’aver completato con esito positivo il tirocinio presso gli uffici giudiziari introdotto dal decreto del fare, l’aver conseguito il diploma presso una Sspl, ecc.). b) ridurre la durata delle scuole di specializzazione di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398 sino ad un massimo di 18 mesi e, conseguentemente, ridefinire i modelli didattici di formazione, stabilendo che devono contenere corsi sia di tipo pratico che teorico e prevedendo la piena autonomia didattica delle scuole, salva l’omogeneità dell’insegnamento nelle materie oggetto di prova scritta del concorso per l’accesso in magistratura; Valuto positivamente tale modifica purché tale norma possa interpretarsi nel senso che nelle materia oggetto di svolgimento della loro autonomia, le scuole possano decidere di impartire gli insegnamenti oggetto delle prove scritte, così da creare una scuola per le professioni legali in cui oggetto della didattica siano solo le materie dello scritto in magistratura (che poi sono anche le stesse della prova scritta per diventare avvocato): mi permetterei infatti di consigliare maggiore pragmatismo e prendere atto che gli specializzandi, dovendo superare un concorso che di fatto si vince quasi sempre con il superamento degli scritti dato il bassissimo numero di ammessi agli orali (tradizione che io suggerirei di non abbandonare, perché allontana quello che sarebbe un deleterio sospetto di possibili raccomandazioni per i futuri magistrati), sono concentrati quasi esclusivamente su diritto civile, penale ed amministrativo, potendo dedicarsi alle materie oggetto dell’orale nel significativo lasso di tempo che passa tra lo scritto e l’orale. 7. Tuttavia non è preclusa la possibilità di riconoscere un punteggio extra a chi si laurea con un punteggio più alto o a chi ottiene la lode. c) introdurre misure volte ad incentivare la possibilità delle scuole di specializzazione di consorziarsi al fine di ridurne il numero complessivo sul territorio nazionale per garantire un’offerta formativa maggiormente omogenea e qualificata; 3. Venendo alla riforma della disciplina del concorso in magistratura, le modifiche più rilevante sono due: i requisiti per accedere al concorso e i contenuti delle prove scritte. n. 160 del 2006 (l’art. Inoltre possono inoltrare domanda solo coloro i quali non hanno ancora compiuto i 30 anni. Ai fini dello svolgimento del praticantato o dell’iscrizione all’esame di abilitazione, il proprio punteggio di laurea non assume rilevanza: tutti coloro i quali hanno una laurea in giurisprudenza possono infatti accedervi. Come cambiano le prospettive di lavoro, in ambito giuridico, in base al proprio punteggio di laurea. Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. Il diritto europeo ha imposto all’ordinamento italiano il recepimento di un principio: l’illegittimità del voto minimo per i concorsi pubblici. Sotto questo aspetto potrebbe essere utile rimeditare la distinzione, che avviene con la riforma, tra i “bravi”, che possono accedere subito al concorso, e coloro che invece devono prima frequentare la Scuola. Il pericolo è infatti quello di dimenticare che per i vincitori del concorso è previsto un lungo, articolato e approfondito tirocinio prima di prendere le funzioni, che ha proprio lo scopo, tra le altre cose, di apprendere la tecnica di redazione delle sentenze, che solo attraverso una pratica reale a fianco di un magistrato può essere davvero compresa e digerita. Quanto a tale proposta di modificare una delle prove dell’esame scritto, sinceramente non riscontro questa impellente esigenza di cambiare il taglio esclusivamente teorico del concorso, che per tanti anni ha prodotto ottimi risultati, selezionando per la magistratura italiana delle menti eccelse. Terminato tale tirocinio, il praticante avvocato deve superare l’esame di abilitazione professionale, consistente in tre prove scritte e un… La prova scritta consiste nello svolgimento di tre elaborati, rispettivamente vertenti sul diritto civile, sul diritto penale e sul diritto amministrativo. Ma concretamente quanto peso ha il punteggio di una laurea in giurisprudenza, al giorno d’oggi? Pubblicati gli esiti del concorso per 330 posti di magistrato ordinario, in tanti hanno segnalato al nostro studio legale di aver ottenuto due idoneità su tre.Secondo il nostro staff legale è illegittima l’apposizione a un elaborato del solo giudizio di non idoneità, senza ulteriore motivazione, così da rendere la motivazione, incongrua e irragionevole, a fronte di due giudizi positivi. La proposta di legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario. In questa maniera le Scuole verrebbero anche stimolate a puntare al massimo sulla qualità fin dal primo anno, nella speranza che i propri studenti, trovatisi bene, decidano di proseguire i loro studi all’interno della stessa Scuola. Sempre con riferimento ai requisiti un dato di sicura rilevanza presente nella riforma, per l’indubbia portata innovatrice, sta nella previsione dell’introduzione di un nuovo comma all’interno dell’art. Concorso in magistratura: requisiti di accesso. Qualche suggerimento. 6. iscrizione ai corsi di laurea presso l ... (e ciascun esame con voto non inferiore a 24/30 o equivalente); conseguire la laurea triennale entro il 31 dicembre 2020; n. 160 del 2006) un colloquio su una lingua straniera: diventano magistrati coloro che ottengono un giudizio di idoneità nel colloquio sulla lingua straniera prescelta. I requisiti per accedere al concorso. Il voto di laurea è una soddisfazione personale, serve come punteggio in alcuni concorsi ma sicuramente non è una garanzia di essere migliori di altri nè può essere un requisito di accesso alla magistratura. I contenuti delle prove scritte. La situazione è aggravata anche dalla circostanza che attualmente la selezione per l’accesso alle scuole di specializzazione per le professioni legali è di fatto praticamente nulla, dato che i posti messi a concorso sono superiori al numero delle richieste e che non sono indicati criteri, nemmeno in linea di massima, per la selezione dei candidati, di modo ché le commissioni incaricate possono decidere di promuovere anche coloro che, per ipotesi, abbiano errato tutte le risposte (si tratta in questo caso di una selezione a quiz, organizzata a livello nazionale con correzione centralizzata dei moduli a lettura ottica consegnati ai candidati). Questa preselezione permetterebbe di escludere dai veri e propri scritti tutti coloro che hanno limitate capacità giuridiche, logiche o di scrittura che, come purtroppo dimostra l’esperienza dei concorsi, sono la maggioranza degli aspiranti magistrati, e consentirebbe alla commissione da un lato di elaborare tracce meno specifiche (che inevitabilmente rendono più nozionistico lo studio e accentuano il fattore “fortuna” nella selezione dei candidati) e dall’altro di correggere un numero molto minore di scritti, con conseguenti benefici quanto all’omogeneità dei criteri di correzione. Si sottolineano poi nella relazione illustrativa della riforma le difficoltà incontrate, da parte dell’Amministrazione, per l’organizzazione delle prove d’esame, nella gestione di un sempre crescente numero di candidati, e da parte delle commissioni d’esami, per l’allungamento dei tempi necessari per la correzione degli elaborati scritti e per lo svolgimento delle prove orali: su questo punto ritengo che, data la lunghezza complessiva dei tempi che ho illustrato in precedenza, costituisca garanzia per tutti che la Commissione d’esame, chiamata ad un lavoro quanto mia delicato e importante, pur dovendo naturalmente lavorare a ritmi serrati, non abbia però anche “l’ansia di finire il prima possibile”, che potrebbe essere deleteria per il raggiungimento dell’obiettivo di selezionare davvero i migliori. 2, comma 1, è dedicato ai requisiti necessari per accedere al concorso in magistratura): 2, comma 1-bis del d.lgs. – 3. Concorso Magistrati per 320 posti: requisiti, ammissione e prove di esame Tutto quello che c'è da sapere sul concorso per magistrati: requisiti, presentazione domanda e prove d'esame. Pertanto, per chi aspira a svolgere questo stage, il voto e i tempi di laurea sono fondamentali. [5] Procedura civile, procedura penale e diritto processuale amministrativo. 2. Ad ogni modo un voto di laurea alto amplia le probabilità di accesso al corso post-laurea desiderato. [……] (Delega al Governo per la riforma della disciplina delle scuole di specializzazione per le professioni legali) Chi invece punta sugli annunci di lavoro presso aziende o privati dovrà fare i conti con la naturale “legge del mercato”. Da ultimo non può non evidenziarsi come in questo modo si eviterebbe il rischio di una corsa verso le Università ritenute più facili e generose nei voti, il che, a catena, determinerebbe la forte tentazione, per le Università stesse, che delle rette universitarie vivono, di mostrarsi effettivamente più generose e maggiormente condiscendenti con gli studenti, con un prevedibile incremento in breve tempo degli aspiranti magistrati abilitati a partecipare al concorso con la sola laurea e senza ulteriori requisiti, con inevitabile ulteriore ingolfamento delle procedure concorsuali. – 2. Chi ha 110 e lode non parte con alcun bonus in sede d’esame d’avvocato. La peculiarità delle funzioni proprie della qualifica cui si riferisce la selezione concorsuale e la possibilità per la Banca d'Italia (oltre che per le amministrazioni statali) di introdurre, nei singoli bandi di concorso, ulteriori e diversi requisiti rispetto al voto di laurea, rende legittima la previsione di un voto minimo di laurea per l'accesso al concorso. La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. La Corte dei conti ha indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, a 64 posti di referendario nel ruolo della carriera di magistratura della Corte dei conti. Attualmente, scelta confermata con la riforma, è previsto (art. L’unica preclusione può riguardare chi ambisce a svolgere la pratica o a lavorare in uno studio legale prestigioso: i grandi studi, infatti, quando cercano nuovi collaboratori, considerano e selezionano gli aspiranti in base al curriculum, e lì un percorso universitario a pieni voti fa la differenza. Il concorso per l’assunzione di nuovi giudici, ormai annualmente bandito, è un concorso di secondo livello. Il bando prevede di volta in volta i requisiti per poter accedere: la laurea magistrale non è mai sufficiente, titoli alternativi per poter accedere al concorso sono il diploma della scuola di specializzazione, essere già avvocati, aver fatto un dottorato in materie giuridiche e altri per chi già lavora nella PA. Tale percorso consente una serie di vantaggi, fra i quali: accesso al concorso in magistratura, possibilità di accedere ad una borsa di studio mensile del valore di 400 euro, riduzione di un anno della durata della pratica forense, della pratica notarile o della Sspl, titolo di preferenza nei concorsi pubblici. Al concorso sono ammessi altresì, anche se privi dei requisiti di cui al comma 1 [ossia i dipendenti dello Stato laureati in giurisprudenza e con almeno 5 anni di servizio, i ricercatori o professori universitari, coloro che possiedono il diploma della scuola di specializzazione per le professioni legali o coloro che hanno frequentato uno stage formativo di almeno 18 mesi presso un ufficio giudiziario; con la riforma non sono invece più sufficienti il titolo di avvocato o il titolo di dottore in ricerca in materie giuridiche: mentre quanto al titolo di avvocato purtroppo, a seguito del sostanziale svuotamento dell’esame di abilitazione – e conseguentemente dell’art. [3] Questo il testo della proposta di un nuovo art. I requisiti prescritti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito nel bando di concorso per la presentazione della domanda di ammissione. Quando si rientra nell’ambito di un profilo ricercato, la spunterà il candidato con il curriculum più “convincente”, secondo la personale valutazione di chi si occupa della selezione del personale. Al concorso per il ruolo di Magistrato Militare possono partecipare i magistrati ordinari in servizio, nominati a seguito di concorso per esame, in possesso dei seguenti requisiti: – non aver superato il 40° anno di età, salve elevazioni previste dall’ordinamento; – cittadinanza italiana; Non vorrei sembrare eccessivo nello scomodare l’art. Tutti i volumi di preparazione al concorso in Magistratura. Nuovo concorso magistratura 2017: bando, date delle prove e requisiti di accesso. Il concorso viene bandito sulla base di linee programmatiche del Ministero di Giustizia, d’intesa con il Consiglio Superiore della Magistratura, organo di Autogoverno della Magistratura. Continuando la navigazione del sito, acconsenti all'utilizzo dei cookies. La seconda modifica della disciplina del concorso in Magistratura consiste nell’introduzione allo scritto, al posto di una delle prove di diritto civile, penale o amministrativo della “redazione di una sentenza, che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale”[3]. Ad ogni modo c’è da dire che anche prima della soppressione di questo limite, i concorsi pubblici che prescrivevano un voto minimo di laurea erano pochi: principalmente era la Banca d’Italia a riservare l’accesso ai laureati con non meno di 105. Tirando le fila del discorso, sarebbe quindi forse paradossalmente più utile consentire senza distinzione a tutti i neolaureati in giurisprudenza di accedere subito al concorso, in modo da permettergli di sapere dopo un numero accettabile di anni (il tempo di partecipare a tre concorsi in magistratura), se la loro strada è quella della magistratura o se invece sono più adatti per altri lavori, parimenti dignitosi. Per contemperare le avvertite e ragionevoli esigenze[6] da un lato di consentire a tutti i neolaureati di accedere immediatamente al concorso e dall’altro di non caricare la commissione d’esame del compito di correggere una quantità esorbitante di elaborati, che per un verso rende estremamente difficile il mantenimento un metro omogeneo di giudizio per l’intero periodo della correzione degli scritti e per un altro rende inevitabile la suddivisione in sottocommissioni, potrebbe pensarsi, prendendo spunto da quanto effettivamente escogitato dalla Camera dei deputati anni fa per la selezione dei suoi funzionari della carriera direttiva, ad una preselezione aperta a tutti e consistente nello svolgimento di due prove scritte di diritto civile e di diritto penale, senza l’ausilio dei codici, su tematiche ampie e relativamente semplici, con due o al massimo tre ore a disposizione per ciascun elaborato (in modo che non possano essere eccessivamente lunghi da correggere). Nel complesso la riforma appare senz’altro introdurre delle incisive e utili modifiche alla disciplina dell’accesso alla magistratura ordinaria, anche se l’impressione generale è che tali modifiche siano state talvolta proposte senza una reale visione d’insieme e senza una piena ed effettiva conoscenza di tutti gli effettivi problemi che affliggono non solo la giustizia italiana ma anche i tantissimi aspiranti magistrati. 1, comma 3, del d.lgs. Temo inoltre che le Scuole di specializzazione e le Università non siano attualmente in grado di fornire agli studenti un’adeguata preparazione per la redazione di una sentenza[4], con il forte rischio di un ulteriore rafforzamento delle scuole provate di preparazione al concorso in magistratura. La carriera notarile presenta analogie con quella d’avvocato, almeno per quel che concerne il “non” peso del proprio voto di laurea. Riterrei che lo scritto del concorso in magistratura dovrebbe selezionare coloro che hanno le maggiori capacità critiche, di ragionamento e di buona scrittura, privilegiando la scelta di argomenti non eccessivamente asfittici e circoscritti, i quali esaltano invece uno studio eccessivamente nozionistico e quindi inevitabilmente poco meditato. Pubblicato da pochi giorni, fa già molto discutere il nuovo bando per l’atteso concorso in magistratura. La prima modifica della disciplina del concorso in Magistratura consiste in un parziale ritorno al passato, consentendo l’accesso al concorso ai neolaureati in giurisprudenza ma non a tutti: soltanto a coloro che abbiano un voto di laurea pari o superiore a 108/110 e una media di … Lo svolgimento di tale tirocinio, del quale vi abbiamo già parlato, è riservato ai migliori laureati in giurisprudenza. Praticamente nessuno è escluso. [1] Questo il testo della proposta di un nuovo art. 15-10-1925, n. 1860 - Modificazioni al regolamento per il concorso di ammissione in magistratura contenuto nel regio decreto 19 luglio 1924, n. 1218. Concorso magistratura: come fare domanda. La peculiarità delle funzioni proprie della qualifica cui si riferisce la selezione concorsuale e la possibilità per la Banca d'Italia (oltre che per le amministrazioni statali) di introdurre, nei singoli bandi di concorso, ulteriori e diversi requisiti rispetto al voto di laurea, rende legittima la previsione di un voto minimo di laurea per l'accesso al concorso. I futuri notai devono svolgere un periodo di praticantato della durata di 18 mesi presso uno studio notarile, e solo in seguito potranno iscriversi al concorso pubblico bandito annualmente dal Ministero della Giustizia, il quale consta di tre prove scritte e una orale. Ridefinire i criteri per la determinazione del numero di laureati da ammettere alle scuole di specializzazione di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, introducendo come parametro il numero dei posti relativi agli ultimi concorsi di magistrato ordinario; Requisiti, domanda telematica di partecipazione e scadenza per l’invio. Conviene semmai ricercare la propria risposta attraverso un’analisi specifica basata sulle aspirazioni lavorative del singolo dottore in giurisprudenza. ... laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea… [4] La relazione illustrativa alla legge delega in tema di scuole di specializzazione prevede che nelle Scuole debbano essere tenuti  corsi sia di tipo pratico che teorico, ma è prevedibile che non tutte le Scuole riusciranno ad assicurare corsi del genere, anche perché, in assenza di precedenti, ancora non è chiaro in cosa possa consistere esattamente la prova pratica: Ma quali sono i requisiti minimi per accedervi? Sotto questo punto di vista, l’indicazione nella legge delega di una riduzione della durata della Scuola può senz’altro considerarsi un passo avanti solo se si considera la frequentazione della Scuola come una necessità formale per ottenere il diploma necessario per accedere al concorso in magistratura; da un punto di vista sostanziale però una riduzione della durata delle Scuole non farebbe che aumentare ulteriormente gli spazi delle scuole private. Una maggiore selezione in questa fase – aspetto sul quale invece il progetto di riforma non interviene - potrebbe forse aiutare a scoraggiare da subito quegli aspiranti magistrati non particolarmente brillanti che invece, accedendo alla scuola, si illudono di poter sostenere con successo il concorso in magistratura. Lo Stato quindi non dovrebbe imporre un voto minimo di laurea tra i presupposti per poter partecipare ad un concorso. Conseguenza della modifica normativa oltretutto sarà quella di ampliare le discipline di studio per lo scritto: mentre attualmente per prassi il diritto processuale amministrativo già può sostanzialmente essere oggetto della prova scritta di diritto amministrativo, una notevole indiretta novità della riforma è quella di “costringere” gli aspiranti magistrati a preparare per lo scritto anche procedura civile e procedura penale, dato che la prova pratica che “postuli conoscenze di diritto processuale” viene decisa per sorteggio appunto tra penale, civile e amministrativo. ... Requisiti di partecipazione . L’accesso a tale concorso non è subordinato al possesso di un voto minimo di laurea, né esso garantisce un punteggio extra per le prove. «È meglio laurearsi in tempo anche se con un voto basso oppure cerco di metterci un po’ di più pur di uscire con un punteggio di laurea più alto?». I dottori in giurisprudenza, aspiranti giudici, dovranno semplicemente munirsi dell’ulteriore titolo richiesto per accedere a questo specifico concorso. Al concorso per il ruolo di Magistrato Militare possono partecipare i magistrati ordinari in servizio, nominati a seguito di concorso per esame, in possesso dei seguenti requisiti: – non aver superato il 40° anno di età, salve elevazioni previste dall’ordinamento; – cittadinanza italiana; – godimento dei diritti civili e politici; – iscrizione nelle liste elettorali; – non aver riportato condanne penali, né aver procedimenti penali in corso, né essere de… [1] Si tratta degli esami di diritto costituzionale, diritto privato, diritto processuale civile, diritto commerciale, diritto penale, diritto processuale penale, diritto del lavoro e diritto amministrativo, Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. Non a caso infatti, le frequentatissime (e molto costose) scuole private di preparazione al concorso in magistratura hanno sempre come insegnamenti esclusivamente quelli oggetto della prova scritta. Sarebbe allora forse più ragionevole attribuire alla lingua straniera la dignità di una materia come le altre, attribuendo alla commissione la possibilità di esprimere non un semplice giudizio di idoneità o meno ma un vero e proprio voto, in modo che il magistrato che abbia una perfetta conoscenza della lingua possa ottenere un giudizio più alto rispetto a chi riesca soltanto a biascicare e storpiare qualche parola straniera[7]. – 4 Qualche suggerimento. Quindi anche in questo ambito si può sostenere che, almeno a volte, il punteggio di laurea passa in secondo piano o può risultare addirittura ininfluente. Oggi infatti, per quei giovani brillanti neolaureati, il concorso in magistratura non è più appetibile come un tempo, perché all’allungamento dei tempi dovuto al fatto di dover obbligatoriamente frequentare una scuola di specializzazione o uno stage formativo si aggiunge la quasi assoluta incertezza sui tempi successivi: il bando del concorso in magistratura non è coordinato con la fine della scuola e i requisiti per partecipare al concorso devono essere posseduti al momento della scadenza del bando e non al momento degli scritti. Credits: Torna alla normativa. [6] Si legge infatti nella relazione illustrativa: la riflessione della Commissione ha preso le mosse dall’analisi di problemi emergenti dall’applicazione dell’attuale disciplina dell’accesso in magistratura: 1) quello relativo all’eccessivo innalzamento dell’età media di coloro che superano l’esame… 2) quello relativo alle difficoltà incontrate, da parte dell’Amministrazione, per l’organizzazione delle prove d’esame, nella gestione di un sempre crescente numero di candidati, e da parte delle commissioni d’esami, per l’allungamento dei tempi necessari per la correzione degli elaborati scritti. Due elaborati sono di natura teorica e il terzo di natura pratica, consistente nella redazione di una sentenza, che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale. 1, comma 1, del d.lgs. È chiaro che, trattandosi di uno dei concorsi pubblici italiani più complicati, ambire a questa carriera richiede una conoscenza molto approfondita del diritto. Il contenuto delle prove scritte. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attivitÃ, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. 16 del d.lgs. Dare una risposta assoluta e generale appare impossibile. Anche le Università non sono probabilmente del tutto esenti da colpe, in quanto troppo spesso trascurano del tutto l’esercizio della scrittura, dimenticando che la professione del giurista impone quasi sempre l’uso continuo dell’arte dello scrivere. Nella relazione illustrativa si sottolineano giustamente le conseguenti ricadute previdenziali sui neogiudici entrati tardi in magistratura: io però vorrei evidenziare anche, e forse soprattutto, che attualmente, cn la legge attualmente in vigore, rischiamo di perdere molti giovani brillanti neolaureati, potenziali bravissimi magistrati. R.D. 7-bis. Concordo sui requisiti che hai citato per presentarsi bene sul mercato del lavoro, meno sulla tesi di laurea se non in certe realtà. È vero che molto dipende dal voto di laurea? 4. Tale proposta ha ad oggetto non solo la disciplina dell’accesso in magistratura ma si inserisce anche in un più ampio quadro di riforme della giustizia che riguardano anche: 1) una revisione della geografia giudiziaria, attraverso una più razionale distribuzione territoriale delle corti d’appello; 2) una riforma degli illeciti disciplinari e delle incompatibilità dei magistrati; 3) una riforma del sistema delle valutazioni di professionalità e di conferimento degli incarichi; 4) una riforma dei trasferimenti di sede e di funzioni dei magistrati; 5) una riorganizzazione degli uffici del pubblico ministero. I requisiti d’accesso richiedono espressamente un punteggio di laurea non inferiore a 105 oppure, in alternativa, una media su una selezione di esami non inferiore a 27/30 [1]. 1. Accadrà così ad esempio che ai prossimi scritti in magistratura per 350 posti, che si svolgeranno ai primi di luglio, non potranno accedere, come invece sarebbe logico, coloro che avranno appena conseguito il diploma della scuola di specializzazione. Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato. Leggi come poter gestire i ns. Dopo aver selezionato la classe di concorso richiesta, inserire il titolo di studio di accesso 2 del regolamento sui pubblici concorsi, approvato con d.P.R. Dopo la laurea, chi intende conseguire un ulteriore titolo, ha un ampio ventaglio di opzioni. 33, comma 5 Cost. Sebbene non sia pregiudicante, laurearsi con un punteggio di laurea molto basso può, al massimo, essere indicativo sulle concrete probabilità di successo per questo concorso. A tale proposito appare irragionevole dimenticare, proprio in presenza del ricordato mancato coordinamento fra conclusione della scuola di specializzazione e prove scritte, l’assenza di una offerta formativa legata alle università per gli specializzati (nonché per tutti le categorie di coloro che possono accedere al concorso) che li accompagni fino al concorso: l’esperienza attuale dimostra che i più motivati fra gli specializzati, una volta finita la Scuola ed in attesa del concorso, si iscrivono alle già ricordate costosissime scuole private. Un candidato deve poter ottenere un voto molto alto anche se non è a conoscenza dell’ultima sentenza sul tema oggetto di esame, purché dimostri spirito critico, capacità di orientarsi fra le norme e di sviluppare delle idee ragionevoli, non necessariamente in linea con la giurisprudenza prevalente o la dottrina dominante. Il regolamento disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, recante “norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi”, stabilisce all’articolo 2 (“Requisiti generali”), comma secondo, che le Amministrazioni pubbliche possono disporre singole discipline specifiche per disciplinare l’ammissione a particolari profili professionali di qualifica e/o categ…