di Giancarlo Tommasone. ... discrezionalità dell’autorità di p.s. Alla luce di tali considerazioni, il ricorso va conclusivamente respinto. (1).il preavviso di diniego riveste natura endoprocedimentale ed è, pertanto, insuscettibile di formare oggetto di un’autonoma impugnazione da parte dell’interessato (TAR Piemonte, Sez. Bolzano, (Trentino-Alto Adige) sez. 3. Sul perché di tale atteggiamento fonti del dicastero glissano, parlando di «limitazioni dovute semplicemente agli excursus di alcuni soggetti che ne facciano richiesta per la prima volta o che ne chiedano il rinnovo». Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all’articolo 52, commi 1 e 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. – omissis -6 (e degli articoli 5 e 6 del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016), a tutela dei diritti o della dignità della parte interessata, manda alla Segreteria di procedere all’oscuramento delle generalità. Con ordinanza n. 101 del 14 marzo 20- omissis -, la Sezione ha respinto la domanda cautelare e fissato contestualmente l’udienza di merito. In un caso tutt’altro che singolare, i giudici si sono trovati a dover giudicare il ricorso di una donna alla quale era stato negato il rilascio del porto d’armi. Revoca o rigetto del porto d’armi a causa di familiari o altre frequentazioni: si può fare ricorso? La licenza di porto d’armi è provvedimento connotato da discrezionalità, sia tecnica che amministrativa, in cui è onere del richiedente dimostrare il bisogno del titolo. In tema di licenza di porto d’armi, deve rilevarsi come, per giustificare dinieghi di rinnovo, revoche o dinieghi di rilascio, non sia necessario accertare un abuso delle armi, risultando sufficiente anche la sussistenza di singoli episodi, dai quali sia possibile desumere l’inaffidabilità del soggetto; ai fini del diniego, dunque, assume rilevanza anche il procedimento penale archiviato, senza che sia venuta meno la materialità del fatto ascritto. In materia di revoca del porto d’armi esiste, come è noto, un’ampia discrezionalità dell’amministrazione nella gestione tanto della revoca quanto del divieto di detenzione. Il rifiuto di rinnovo del porto d’armi, in presenza di condanne per determinati reati ritenuti assolutamente ostativi dalla legge, e nonostante la riabilitazione eventualmente intervenuta, riveste sostanzialmente natura di atto a contenuto vincolato, che non lascia spazio per ponderazioni discrezionali degli interessi coinvolti, per avervi già provveduto il legislatore con valutazione di carattere generale e preventivo. Nel caso in cui il giudice penale non abbia potuto provvedere all’applicazione delle disposizioni di cui agli artt. diniègo: definizione e significato sul dizionario italiano. T.A.R. Giova premettere che, secondo noti principi, l’Autorità di pubblica sicurezza, dovendo perseguire la finalità di prevenire la commissione di reati e/o di fatti lesivi dell’ordine pubblico, ha un’ampia discrezionalità nel valutare l’affidabilità della persona di fare buon uso delle armi, per cui la persona, che detiene armi, deve essere esente da mende ed al di sopra di ogni sospetto e/o indizio negativo e nei suoi confronti deve esistere la perfetta e completa sicurezza circa il corretto uso delle armi, in modo da scongiurare dubbi o perplessità sotto il profilo della tutela dell’ordine pubblico e della tranquilla convivenza della collettività; la valutazione dell’Autorità di pubblica sicurezza, caratterizzata da ampia discrezionalità, persegue infatti lo scopo di prevenire, per quanto possibile, l’abuso di armi da parte di soggetti non pienamente affidabili, tanto che il giudizio di non affidabilità è giustificabile anche in situazioni che non hanno dato luogo a condanne penali o misure di pubblica sicurezza, ma a situazioni genericamente non ascrivibili a buona condotta. Diverse sentenze hanno disposto il diniego del porto d’armi per le frequentazioni del richiedente. 2. Il giudizio di inaffidabilità circa l’uso delle armi può anche basarsi sulle ripetute frequentazioni del richiedente con soggetti pregiudicati, essendo comunque sempre necessario che sia effettuata una valutazione complessiva della personalità del soggetto. [2] Tar Palermo, (Sicilia) sez. Se la Sua intenzione è non solo di tenere un’arma in casa ma anche di poterla usare in caso di necessità (dentro o fuori casa), allora dovrà munirsi della licenza di porto d’armi.Per ottenere la licenza di porto d’armi occorre essere maggiorenni e presentare (in Questura o presso un Commissariato di Polizia o Stazione di Carabinieri) l’apposito modulo nel quale occorre:dichiarare e dimostrare l’esistenza di un valido motivo che giustifichi la necessità di detenere e poter usare un’arma;allegare due contrassegni telematici da euro 16,00;allegare la certificazione rilasciata dalla Asl del luogo di residenza (o dagli uffici medico legali militari o della Polizia) che attesti l’idoneità psico – fisica di chi chiede il porto d’armi;allegare la ricevuta di pagamento di euro 115,00 a titolo di tassa di concessione governativa;allegare ricevuta di versamento di euro 1,27 per il costo del libretto di porto d’armi di validità quinquennale (sul conto corrente che verrà indicato dall’ufficio a cui si presenta il modulo);allegare due foto recenti formato tessera a mezzo busto e capo scoperto;indicare il motivo per cui si richiede di poter ottenere il porto d’armi;la documentazione che dimostri di aver conseguito un certificato di idoneità al maneggio delle armi rilasciato da una sezione di Tiro Segno nazionale (questo certificato non è necessario se chi presenta la domanda ha prestato servizio di leva);dichiarare di non aver riportato condanne a pene restrittive superiori a tre anni per delitti non colposi senza riabilitazione e di non essere sottoposto ad ammonizione o a misura di sicurezza e di non essere stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza;dichiarare le generalità delle persone conviventi;attestare di non essere stato dichiarato obiettore di coscienza.Come avrà notato, per poter ottenere la licenza di porto d’armi (che autorizza a detenere in casa un’arma, a portarla con sé fuori casa ed usarla in caso di necessità per legittima difesa) occorre, già prima di presentare in Questura la relativa richiesta, aver conseguito un certificato di idoneità al maneggio delle armi rilasciato da una sezione di Tiro a Segno nazionale se lei non ha svolto il servizio di leva militare.Lei, quindi, prima di presentare la domanda per ottenere la licenza di porto d’armi deve aver frequentato apposito corso e conseguito, al termine del corso, il certificato di idoneità al maneggio delle armi.Solo se sarà in possesso di questo certificato potrà poi presentare la domanda per ottenere licenza di porto d’armi, ma dovrà anche (cosa fondamentale) dichiarare il motivo per cui è per lei necessario detenere e poter, se necessario, usare un’arma per difendersi.La domanda per ottenere la licenza per il porto d’armi corte (pistole) per difesa personale è esaminata dal Prefetto ed è il Prefetto che valuta, in base ai motivi che il richiedente ha indicato nella domanda, se ci sia un effettivo bisogno di portare l’arma ed eventualmente usarla per difesa personale.Non esistono criteri fissati dalla legge per capire in quali situazioni ci sia l’effettivo bisogno di difendersi e, quindi, in quali circostanze il porto d’armi debba essere rilasciato ed in quali circostanze non debba essere rilasciato.Di solito il porto d’armi viene rilasciato a chi dimostri:di portare sovente con sé gioielli o somme di denaro rilevanti (ad esempio rappresentanti di gioielli, lavoratori che trasportano valori ecc. T.A.R. Bolzano, (Trentino-Alto Adige) sez. Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. 6. Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. 10-bis L. 241/90; – difetto di istruttoria e di motivazione: tutte le ragioni ritenute dal Questore ostative al rilascio del porto d’armi afferiscono unicamente al padre della ricorrente, e non alla ricorrente stessa, rispetto alla quale non è stata rilevata alcuna ragione di incapacità o di inidoneità all’uso delle armi; – quanto al padre, sono stati valorizzati pregiudizi penali risalenti nel tempo (35 e 25 anni fa), di cui una condanna del – omissis -83 per – omissis – e – omissis -per la quale è intervenuta la riabilitazione nel 2003 e una condanna per – omissis – per la quale è intervenuta nel 2001 sentenza di appello di non doversi procedere per intervenuta prescrizione; attualmente il padre non ha carichi pendenti, svolge una vita regolare e dal 2006 non vive più presso l’abitazione familiare, ove si reca solo per trovare le figlie, bensì a Torino dove svolge l’attività di pranoterapeuta; 3.2) Violazione e falsa applicazione degli artt. Scopri le ultime sentenze su: domanda di rinnovo della licenza di porto d’armi; diniego di rinnovo del porto d’armi; violazione del codice stradale; mancanza di affidabilità del soggetto; giustificazione dei dinieghi di rinnovo; motivazione specifica. Cari amici di all4shooters, nell’articolo che segue andrò a suggerirvi tutta una serie di consigli riguardanti il caso di diniego di primo rilascio, o rinnovo, del porto d’armi. 5. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attività, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. Nei suoi confronti, deve esistere una perfetta e completa sicurezza sul corretto utilizzo delle armi. Sesta, 12 ottobre 2010, n. 8220). Locazione, uso abitativo, rinnovo, prima scadenza, diniego ... Riassunto capitolo 12 Sorace - Amministrativo 1 - Docsity. Secondo, ad esempio, il Tar di Palermo [2], ai fini del rilascio della licenza di porto d’armi devono essere considerate anche le frequentazioni del richiedente. Palermo, (Sicilia) sez. Sussistono peraltro giusti motivi per disporre la compensazione delle spese di lite, attesa la singolarità della vicenda esaminata. Consiglio di Stato sez. Il richiedente condannato per porto abusivo d’armi, rissa e lesioni non può vedersi negato il porto d’armi se non vengono specificate nella motivazione le ragioni della sua inaffidabilità. La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. Ove il giudice penale abbia disposto la condanna alla sola pena pecuniaria – in luogo della reclusione – per uno dei reati ostativi, l’Autorità amministrativa non può procedere in modo automatico al diniego di rinnovo della licenza di porto d’armi, ma deve valutare le relative circostanze ai fini dell’esercizio del potere discrezionale previsto dal secondo comma dall’art. Le controindicate frequentazioni rappresentano circostanze che possono giustificare un giudizio di non affidabilità del richiedente quanto ad un corretto uso delle armi; segnalato l’esito dei controlli effettuati, l’amministrazione non è neanche tenuta ad esplicitare concretamente le ragioni del pericolo di abuso discendente dalle predette circostanze [3]. a) e c) dell’art. II, 12/07/2018, n.1007. È, pertanto, irrilevante il fatto che le frequentazioni con pregiudicati non siano puntualmente indicate (perché comunque non è contestato che si siano verificate), e che il soggetto titolare della licenza abbia in passato dato prova del buon uso della stessa o che precedenti condanne riportate non sia state in passato considerate causa ostativa dall’autorità concedente [5]. Tenendo presente infatti quanto esposto nella risposta di cui alla domanda precedente, l’Amministrazione, dopo aver ricevuto la richiesta di primo rilascio del porto d’armi da parte di un cittadino, porrà in essere una istruttoria volta ad accertare la sussistenza di elementi che non facciano presumere, anche lontanamente, la possibilità di abuso di armi da parte del richiedente. I, 14/02/2019, n.319. [4] Consiglio di Stato sez. E quel porto d'armi riavuto. 7.1. Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. Frequentare persone con procedimenti penali, così come rileva – in presenza dei relativi presupposti – in sede di emanazione di informative antimafia, ha anche un rilievo sulla valutazione dell’affidabilità del titolare di una licenza di porto d’armi, pur quando si tratti di una licenza di porto di fucile per uso caccia; infatti gli organi del ministero dell’Interno ben possono rilevare come tali frequentazioni – da parte del titolare della licenza – possano dare luogo al rischio che l’arma sia appresa dalle persone frequentate, e gravate da procedimenti penali, e sia impropriamente utilizzata [4]. e, il Consiglio di Stato, N. Sez. T.A.R. III, 26/10/2016, n.4488. 18 giugno 1931, n. 773. Alle specifiche fattispecie penali riportate alla lettera c) del comma 1 dell’art. I, 09/04/2018, n.117. 43, t.u. V, 02/09/2016, n.4154. II, 02/05/2019, n.1210. Francesco Pandolfi - Capita non proprio raramente che i destinatari della comunicazione ai sensi degli artt. Brescia, (Lombardia) sez. [5] Tar Napoli, (Campania) sez. Pertanto, soltanto con riferimento alle fattispecie di cui alle precedenti lettere a) e b) del comma 1 cit. Il provvedimento si fonda su un’articolata motivazione, nella quale si mette in rilievo che il padre della richiedente: – risulta “gravato da diverse vicende penali” (condanna nel – omissis -83 per i reati di – omissis -, con successiva riabilitazione nel 2003; non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nel 2001 per il reato di – omissis -, con assoluzione per altri capi di imputazione); – ha presentato in anni passati tre diverse istanze di rilascio del porto d’armi per uso sportivo, tutte respinte: due dalla stessa Questura di – omissis – (nel 2002 e 2006), un’altra dalla – omissis -(nel 2014); – secondo le informazioni pervenute dai Carabinieri, (il padre) frequenta abitualmente il nucleo familiare e l’abitazione in Ceva; non svolge propriamente un’attività lavorativa “ma piuttosto si qualifica come parapsicologo, sciamano, esperto di medicina ordinaria ed alternativa, esperto di medicine orientali, zoologia veterinaria, alimentazione curativa e scienze naturali, ed è conosciuto come guaritore e persona dedita alla magia”; – in tale contesto, gli stessi Carabinieri “non escludono la concreta possibilità di un acquisto di armi e munizioni attraverso il titolo eventualmente rilasciato alla figlia richiedente”; – inoltre, il giorno 13 novembre 2018 il padre si è presentato presso la Questura di – omissis – per avere informazioni sul procedimento di rilascio del porto d’armi alla figlia, “mostrandosi molto adirato per la comunicazione di preavviso di rigetto ricevuta dalla figlia richiedente, e per il ritardo con cui gli uffici davano informazioni sul prosieguo della pratica, richieste anche tramite il legale”; comportamento che il Questore di – omissis – ha “ritenuto estremamente sfavorevole nella valutazione generale dell’istanza”, in quanto “indizio sintomatico di una indebita ingerenza del [padre] nei rapporti con questi Uffici, che invece dovrebbero essere intrattenuti esclusivamente dalla figlia maggiorenne…”. );di lavorare in esercizi dove sono conservati valori (orefici ad esempio);di essere un commerciante che per necessità trasporta ingenti somme di;di rischiare sequestro di persona o di essere esposto, per il lavoro che svolge, a rischi concreti di aggressione o vendetta. "La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. I, 29/01/2019, n.206. T.A.R. I, 12/03/2018, n.62. In definitiva, il Questore ha ritenuto che il rilascio del porto d’ami alla figlia possa essere pregiudizievole per la sicurezza pubblica e l’incolumità di terzi, considerata l’inaffidabilità del padre (per le vicende penali che lo hanno riguardato e per il comportamento assunto nei rapporti con gli uffici della Questura) e la facilità con cui questi potrebbe venire in possesso delle armi ”in virtù della frequentazione familiare considerabile alla stregua di convivenza, anche se non più accertata anagraficamente”. Uno degli elementi che concorrono alla valutazione di affidabilità del soggetto circa il buon uso delle armi è rappresentato dal contesto socio-familiare del richiedente (T.A.R. Stampa 1/2016. 7.3. T.A.R. n. 535/2017. II, 22/05/2018, n.693. Il Ministero dell’Interno si è costituito in giudizio depositando documentazione e memoria difensiva, chiedendo il rigetto del ricorso; evidenziando, tra l’altro, che un’analoga istanza (per il rinnovo della licenza di porto d’armi per l’esercizio della caccia) era stata presentata alla Questura di – omissis – nel 2012 dalla sig.ra – omissis -., all’epoca convivente nel nucleo familiare del padre della ricorrente, ma che anche in quel caso l’interessata, per tutte le incombenze amministrative relative alla pratica, si era presentata in caserma accompagnata dal padre dell’odierna ricorrente, benchè questi avesse già trasferito la propria residenza a Torino. ... Sei in Gweb+ OMICIDIO-SUICIDIO Il marito a cena con il figlio e un amico prima del delitto. Firenze, (Toscana) sez. Riteniamo opportuno richiamare l’attenzione degli appassionati del settore, ancor meglio di coloro che necessitano della licenza di porto d’armi per difesa, in merito alla recente sentenza del Consiglio di Stato sul rinnovo di tale autorizzazione (Sez. Angelo Greco e iscritta presso il Tribunale di Cosenza, N.G.R 243/2016 - N.R. Tuttavia, prima di presentare ricorso al Tar, chiedi un consiglio al tuo avvocato: è legittimo il diniego del porto d’armi per parenti? 131 bis, c.p. Porto d'armi esteso a tutti i legittimi detentori di armi. | © Riproduzione riservata Un’ipotesi specifica (ed assai ricorrente): il diniego e la revoca del porto d’armi in caso di precedenti penali dell’interessato (rinvio) Quanto poi specificamente al rilievo dei precedenti penali, si rinvia ad altro articolo che abbiamo già pubblicato su questa stessa Rivista . [3] Tar Reggio Calabria, sent. può trovare applicazione quell’indirizzo giurisprudenziale « evolutivo » che interpreta la disposizione normativa in oggetto nel senso che, qualora il giudice penale abbia, per uno dei reati ostativi ivi previsti, disposto la condanna alla sola pena pecuniaria, l’autorità amministrativa non possa procedere in modo automatico al diniego di rinnovo della licenza, ma debba valutare le relative circostanze ai fini dell’esercizio del potere discrezionale previsto dal secondo comma dell’art. Ti sembra un’assurdità pagare per una colpa non tua. 9. 18/06/- omissis -31 n. 773 (T.U.L.P.S. La singola violazione del codice stradale, per guida alterata dall’alcol, rappresenta un episodio isolato di scarsa rilevanza dalla quale non può conseguire automaticamente anche un divieto generale di detenzione delle armi e il mancato rinnovo della licenza di caccia. volevo sapere se fosse possibile poter presentare ricorso per un diniego di porto d'armi ad uso sportivo. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attività, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. [1] Tar Piemonte, sent. Tuttavia, gli eventuali nuovi criteri restrittivi imposti dal ministero dell’Interno con specifiche direttive, non possono giustificare il diniego al rinnovo del porto d’armi a soggetti che lo detengano da lungo tempo, se il relativo provvedimento non contenga una motivazione rafforzata dalla quale emergano le ragioni (che possono anche essere di ordine generale) per le quali l’amministrazione abbia deciso di mutare orientamento, rispetto ai precedenti rinnovi. In generale possiamo dire che alla base della revoca delle autorizzazioni di polizia in materia di armi devono esserci fatti dai quali si può desumere l’abbassamento della soglia di affidabilitàdel titolare circa l’uso improprio delle armi stesse. Quanto, infine, alla censura di carattere formale dedotta con il primo motivo di ricorso, è sufficiente osservare che, secondo noti principi, “l’ art.