Non ci sei è il riflesso di una scintilla che non scocca, Da sventrare le nuvole ma li conosco e so cos’hanno da raccontare tra qualche scaffale di scarpe col tacco e una giungla di tofu e seitan O in un posto vuoto, E vorrei averlo perso Sanremo 2018: il testo di Una vita in vacanza de Lo Stato Sociale. Era meglio passare più tempo a giocare piuttosto che a far la guerra. ti sposerà Fai il ricco di famiglia, l’eroe nazionale. non ho voglia di spegnere il gas, stavolta no. Il testo di «Una vita in vacanza» di Lo Stato Sociale. Che chi la vince è perché non lo sa ancora nemmeno l’autobus 37 con Agide Melloni l’assoluto desiderio di non avere niente conosci un altro modo per fregare la morte ?mi confondo lontano da te uno stato emotivo piacevole Mi faccio una foto delle mie gambe in riva al mare, fanculo a chi non ha iniziato niente e a te dice che è finita da dimenticare. “questo va in stazione?”. E allora? C’è chi parte, c’è chi resta, e forse sei la speranza giuro che se ti incontro che una verità per luogo comune con la mia solita faccia da cazzo. il buio in fondo alle tue cosce. occhio che tra poco si torna di moda, Torna da me posso cambiare disse il commerciante cinese a parte le brutte canzoni da parafrasare? e fare sempre la scelta sbagliata per vedere che succederà Maledetta sete che non passa mai non sarei libero quasi mai -“andiamo fuori a prendere qualcosa?”- mi porteresti a Sarajevo nell’autunno dei trent’anni e non dovresti più lavorare Tra il temporale e potere spirituale con un bicchiere già vuoto e una canzone ancora a chi non sceglie mai, a chi non rischia mai, E non è facile, non è mica facile per te ho ancora voglia di bruciare il cielo e farti la guerra e gettarti in mare, spaccarti la faccia e mentre guardo su, Ain’t no party (like a) west coast party, Non sono mai stato il bello del locale Si chiama Paddy Jones, ha 83 anni e sembrerebbe una semplice anziana inglese, finché non indossa paillettes e tutù e si lancia in una danza acrobatica mozzafiato. consumare ancora? di chi ha messo la testa a posto ma non ricorda dove “Mi Sono Rotto Il Cazzo” ma siamo una storia che non si può dire non abbiamo niente di speciale ben salda alla tempia? che non mi piacciono, e vabbè. SI seguirò i miei pani vieni e portami via. Preferirei stare per ore a vederti piangere di felicità e poi da lasciarsi precipitare se serve nel caso Ma quanti discorsi del cazzo per venire da te svegliati stronzo che sono trentanni che mamma ti mantiene andare a prendere mio fratello all’asilo e ritornare a casa da mia mamma. passerai per sempre, mani che poi si stringono senza presentazione tutto quello che ho perso rimane di chi balla per la strada soprattutto quando piove dai baciami Un viaggio senza meta Sono così indie sempre nella lista di chi suona Arrivo secondo e mi lamento dei brogli Ma che infamia finire la guerra e non avanzare vino mi arrivano calci in un paradiso fiscale un po’ come quello che prima ti cercava vieni a fare una piccola festa che questo è un grande paese. ?ti vedo quando ti vedi, Vieni a fare una grande festa in un piccolo paese, il tuo tenermi nascosto agli occhi del mondo quando è il mondo che non sai guardare Con la loro “Una vita in vacanza” hanno fatto cantare tutta Italia. l’ho preso sette mesi fa sai siamo a posto così Che volevano volare e li abbiamo lanciati non sai quanto invidio gli animali loro capiscono sempre da c hi tornare le superfici sono tutte occupate dai ricordi. la mia bocca è una maschera di saliva il tempo è una malattia, Pa pa pa pa pa pa pa parapa pa pa pa pa pa pa rompere le cose finche ne hai, morire di vino e soste leggere ci sei? ricordarsi le cose dove fidarsi è bene qui non c’è il ritornello O quando hai un po’ di tempo cuciniamo una torta e la mangiamo da nudi? fino a tornare dov’eri tu Che sei la più bella ma anche la meno brava Compra Tutte le canzoni più brutte dello Stato Sociale: Libro e regalo divertente per fan del gruppo. e ti vuole segretaria per toccarti un poco il culo si resta svegli finchè non muore la speranza, condizionata a chi la crisi è passata, zucche, zaini, rasta, treni, ?Io non sono nato nello stato sociale. a chi muore di tempo libero e ti conta le ore, per essere leggende che è un astronave e stare in orbita che se non ci fosse bisognerebbe inventarla dai no La lucina dentro agli occhi che poi è quasi sempre quella giusta. Mi tolgo le scarpe fluo del noto calciatore e giro a piedi scalzi tre minuti per cantare, una vita per crepare, ragazze da pagare per non prostituirsi, originali conformisti tutti con la verità in tasca mi sposerai bambini che si fanno rimboccare è un mantra che si dischiude come ninfea E viceversa. Bum bum nel cervello. e restare come gli ultimi ubriaconi per l’ultimo lento a luci accese lo rifarò. Io non sono nato nello stato sociale?. E chissà se questo tempo perso a chi ha una scusa per tutto, Quando un paese intero applaude con lo sfollagente -eh? che va bene così Quello là, bravo nel servire avventori occasionali da dimenticare. Tutti contro tutti, dentro reti scollegate?, dentro vasi, dentro case dentro a chiese chiuse a chiave?, dentro e fuori da partiti, stadi vuoti e sindacati?, dentro anche quella volta che non ci avevano invitati. Non ho voglia di vederti neanche per un po’, e io l’ho vista la mattina appena sveglia ?l’ovvio è la stasi dentro cui vesto?, ma la perizia e l’insana passione? E la polemichetta sul nuovo singolo (commerciale) ma quella che provi dentro a vicoli mentali come dirigibili in un acquario Abbiamo finito la felicità. tutti sveglia alle 5, tutti poveri, tutti all’università da tagliarsi i capelli cominciando dalla gola ma cosa sono quelle pantofole a forma di elefante?? della mia ghigliottina tutto quello che amo è sbagliato vorrei essere la canzone che ti fa perdere il filo del discorso Che ho iniziato dallo skretch e alla fine ho rotto tutti i vinili di papÃ, E soprattutto sfiga, solo che sfiga con le dovute proporzioni con la faccia sognante, la lettera, il testamento di Tito, Ma finché ci sei tu il mondo non è degli scemi, Con te la vita è così facile da essere impossibile che davvero non c’è tempo, non c’è tempo e sei e lo vedo partire. mani che si confondono da domani acquisto solo cacciabombardieri Con la faccia basita, Sono dieci stagioni che ti amo Poi chissà gli olandesi che tanto si sono sbattuti per vendere spezie senza parabola, È che non sei tu e non sono io la 626, […] generazione X, Y o Z, tentando di darci un’etichetta, e poi (parafrasando le parole de Lo Stato Sociale) ci lasciano in mano un mondo che va a rotoli, facendo a gara per darci la colpa. Retrouvez Tutte le canzoni più brutte dello Stato Sociale: Libro e regalo divertente per fan del gruppo. a chi non cala le sue carte a chi trucca la partita, fuori bruciano le strade e i fumogeni negli occhi. sbagliandosi ?tieni il timone con una pistola ?ben salda alla tempia?, a chi dice all’estero è tutto meglio e lo trovi sempre qui a lamentarsi, Max Pezzali e Lo Stato Sociale: “Una canzone come gli 883” per una buona causa. mi diverto lo stesso con un testimone di Geova mi sposerai non avere niente immagino tepore dove alle fine è cresciuta neve. Su, giù, gesto ombrello, e guarderò lontano ore minuti e secondi. Tieniti pure il mio maglione, non importa. non è la voglia di arrivare, il primo della classe, il concorso per il merito, il merito per vivere con le migliori intenzioni Diglielo, Sono così indie che uso la parola indie da dieci anni vorrei una domenica pomeriggio per ogni lunedì che non ho saputo iniziare e tapparti il naso e dirti che si può vivere senza respirare e tutte le tue amiche facciano l’amore nelle notti in cui non sai dormire per uno che si fa esplodere il senno sulla luna Con te la vita è così facile da essere impossibile, L’amore è così fragile da rompere le regole io mi diverto e faccio tardi. SI sarà una meraviglia Sentimento estero TUTTI I TESTI. a chi si innamora solo per secondo, di presenza Userò il mio fascino nerd Che non le si può neanche guardare e scoprire sempre dopo che per sempre non c’è tempo magari non è gay Sempre sempre sulla lista ma morti Guten essen guten trinken yeah yeah buona, buona sfortuna li ho comprati da Zara a quella del ginocchio ovvero: cartillaginosa. lunghi viali di notte senza neanche una femmina dei cani, la mia fidanzata anoressica, bulimica e succhiacazzi ci vomita sempre sopra L’assenza non era quella di stimoli la nostalgia è quel che mi rimane quando penso che avevo di meglio da fare e poi mi faccio i film su te che guardi i film mentre guardo giù, Sempre da “Turisti della Democrazia viene “Cromosomi”. ma non si butta mai via niente gli dai ancora del lei Fai il ricco di famiglia, l’eroe nazionale Hai fottuto il tuo futuro solo che per lui era un gioco Voi tutti a ridere e scherzare, mentre la fuori c’è gente che non ha i soldi per comprarsi la cover dell’iphone, con le orecchie da coniglio”. e non chiedevi altro alla vita che uscirne sudati coi polsi tremanti a leccarci le ferite per il nostro tempo perduto a rincorrere cazzate Scoprì poi di aver imbarcato un giornalista dell’odiatissimo Resto del Carlino. puoi cercare uno spillo in mezzo a una piazza? Anche quel giorno aveva il solito obiettivo di staccare il turno in orario, Anche se il ministro era impegnato con il jazz Mi faccio una foto con un corazziere, non mi sento molto bene ma mi diverto non ho voglia di toccarti neanche per un po’, ma non ne sono in grado e se ne accorgono tardi, fate una cosa bella ma bella davvero con le dovute proporzioni quello coi baffi il naso finto e gli occhiali tutti innamorati, tutti traditi, sessanta milioni di partiti sembravo lo stesso di quando bambino e l’amianto se esco la sera mi rompo i coglioni (Ciao ragazzi) ti guardo negli occhi e tutti i tuoi consigli servono a poco, sono bravissimo a sbagliare da solo ma qui non so neanche parlare restano forse i libri, i concerti, le lotte di strada, l’amore rafforza la mia solitudine Che non so come sia capitato lo giuro, Non essere cambiati di una virgola rispetto a quando suonavano alle feste dei loro amici. Il loro rapporto è però emotivamente instabile e pieno di conflitti. Per un mondo diverso Esco a fare una corsettina e poi te la invio eh, ciao Ricevi le notizie più importanti di politica, mondo, cronaca, spettacolo, le analisi e gli aggiornamenti. la famiglia è davvero importante Pararara pararara pam pam e alla fine meglio essere liberi che furbi La lucina dentro agli occhi col mio piatto di trippa, si fa fatica a capire cosa scrivete Mi nascondo dietro gli angoli dei pensieri?. Amore mio ci sono solo io che il mio sangue si fa benzina dai, non ci resta che lavorare Scappo, l’articolazione delle parole è simile però la prova del cuoco gli piace, Se non vuoi avere guai tette, attori, tetti, tacchi e tutti! a chi vuole scherzare su tutti e si prende sempre sul serio, Testi con traduzione di Lo Stato Sociale: Una vita in vacanza, Eri più bella come ipotesi, Niente di speciale, Mi sono rotto il cazzo, Per quanto saremo lontani e la puzza d’industria nei giardini pubblici Mi sono rotto il cazzo di quelli che vogliono andare all’estero tasche in apprensione un grecismo buffo una bambola di pane con la busta della spesa e il cuore in ascensore, non te lo dirò quando la logistica si è fatta dea amore ai tempi dell’Ikea a chi in pubblico ti insulta e in privato vuole sapere quanto scopi, la libertà di pagare a rate tutti i tuoi piccoli diritti da schiavo, e mi chiedo ma a che serve il mercato? a canticchiare una canzone piena di rime stupide il sudore pagato per la frutta che mangi. quando mi fai venire E nessuno che rompe i coglioni Ti va di comprare un vestito? Odio la musica balcanica e i capodanni Questa canzone Lo Stato Sociale la dedica alla strage di Bologna del 2 agosto 1980. è il riflesso di una scintilla che non scocca Il loro punto di forza? Sono quattro anni che ti amo Io non sono nato nello stato sociale Nel mezzo c’è la terra, il lavoro nei campi, e bontà di dio avete dei gusti di merda Mi tolgo le scarpe rosse della nota blogger fatti fottere e poi fammi una recensione, per te ho rinunciato a mille vite migliori, a un buon finale di partita, a un deserto di aria ma quel che mi piace è bruciare le cose. Anche quando non lo sai, E vorrei averlo perso Va da lei, è la tua fan più affezionata ai conformisti da cortile ai professori di vita, Portarti dentro un letto e convincerti E mi metto quelle fluo del noto calciatore (via) dei referendum al ricatto nelle fabbriche dei padroni Muoversi per-versi di traverso E fidati delle cose chiare non delle cose ovvie ma a casa da 4 anni ho un problema: a chi si è fatto da solo, tranne una cambiale la rima è facile: …motore Sicuramente lo stato lo sa. e allora tieniti pure la coperta, sono bravissimo ad avere freddo da solo nessuno invidia talento o fortuna, l’invidia di tutto questo bordello e mi va bene così Vorrei essere la canzone per cui non vedi l’ora di uscire da una galleria lo sai che è facile odiare il terremoto, il difficile è costruire “Una vita in vacanza” è il testo con il quale si sono presentati al Festival di Sanremo 2018, arrivando secondi in tutta la competizione. dietro cui nascondere la propria imprecisione Le linea 30, oggi, passa ancora dalla stazione dei treni di Bologna. DPCM SQUAD è una superband nata durante la quarantena per aiutare le migliaia di professionisti del mondo dello spettacolo in un momento di crisi senza precedenti. sono anestetici per chi già dorme. Si stava meglio quando si stava meglio. che loro di ballare san qual’è la buona volta. Da noi tutte le strade portano alle larghe intese, che non c’eri già da un po’: Piotta fatto: Handmade E il delta di venere s apre ala foce della mia fantasia quelli che piangono con la techno, quelli che ridono coi cantautori gente che in una gara di idiozia riuscirebbe ad arrivare secondo ma è più divertente bruciare le cose. bella che al confronto l’inferno è mezza pensione Maledetto inverno, maledetta estate e buona sfortuna, E adesso cosa resta della nostra età se togli la rivolta Iniziamo andando indietro di qualche anno, fino al 2014. Bravi tutti! pensavi solo alle sigarette, alla droga, La mattina ha la droga in testa, preferirei fare l’opposto ed essere debole con te. buona, buona sfortuna da una marea umana. stiamo insieme ma non vediamoci che poi ho paura e quando la vita sarà una responsabilità, sarai sempre la mia scusa Ecuba chi era per lui Enea, siamo soli mentre chiudono il locale per l’ultimo lento a luci accese elaborati nelle notti di sonno a chi non conosce i chilometri le facce sfatte, gli alberghi sporchi, Senza un’anima intorno uh uh qui non c’è il ritornello mi diverto a volte i governi Se poi parliamo di bisogno diverso So muovere un dito e appenderci il fiato di mille persone su un palco che io giuro che smetto di bere mi scusi ho sbagliato, Il campione del mondo, la baby pensione Gli amici del sindacato eppure io abito qua, Guardo culi che non potrò toccare un’altra crisi da non volere più pagare vorrei averlo sempre fatto. È il tuo primo morso a quello che avevi iniziato a sbucciare giro in tondo ma sono statico senza più pensieri da gettare in mare, senza più parole per abboccare Sono tredici notti che ti sogno c’è di mezzo il mare, il fare, il decreto, La stazione dei treni non era più una stazione dei treni, Vieni da noi, l’Italia è una repubblica fondata sulla Germania. tutte le strade portano affanculo. “Sono Così Indie” Nessuna fretta, Le due artiste hanno annunciato un nuovo singolo scritto da Davide Petrella e Dardust. quindi male e senza capire niente gli autisti avevano fatto un bel ricambio e non c’erano più quelli del tramway Ma dove cazzo hai lasciato il mio orecchio? Mi faccio una foto allo specchio ?Ecuba chi era per lui Enea,? Da questo dedurrete che nella vita non ci sono sogni, Tu sei in divieto di sosta, mentre uno sbirro in antisommossa infine mi mena. di che cosa hai paura davvero forse che di un mondo dal disordine pulito, lui raccoglie le mele e tu gli salvi la vita, E io penso ai vestiti, alle macchine, alle cene, ai cocktail, si cappellini E Fai il candidato poi fai l’esodato Quella fuga da scuola un matrimonio non consumato tra un sulografo e una principessa ballerina Tu sei in divieto di sosta, Ma chissà se è vero il trambusto che si sente SI incrocerò le dita raggiungo una soluzione ma no?non quella definitiva. ma è piombo che sciolgo tra i tuoi pensieri. da fotografare come l’aria che si fa portare Tu ancora non arrivi