[2] La crisi fu raggiunta nella notte del 16 giugno. L’inganno della bellezza e lo stigma delle parole. Anziché reagire in modo “rivoluzionario” hanno scelto la via della responsabilità limitata, troppo spesso esiliandosi in un posizionamento difensivo. Con questa terminologia, “Stati generali”, si fa comunemente riferimento ad una istituzione che fu in vigore nel lungo periodo della monarchia francese (États généraux). Ma non sono solo i numeri che possono fare la differenza. La convocazione nasce per arrivare a un confronto economico e culturale per allestire un piano per la ripartenza dopo l’emergenza coronavirus. L'assemblea dei delegati avrebbe a sua volta scelto i delegati dell'assemblea di baliaggio del proprio ordine che, infine, eleggeva i deputati agli Stati generali. Nel passato remoto e recente, dopo gli anni del femminismo che ha avuto il merito di richiamare l’attenzione sulla questione di genere nella politica e nel mondo, dopo le battaglie referendarie ecc., le risposte della politica si sono tuttavia reiteratamente dimostrate insufficienti, piuttosto attente ad intestarsi, a volte arbitrariamente, i pochi successi. All’inizio infatti essi furono una struttura (parallela al sistema feudale) che si basava sul riconoscimento degli interessi generali di tutti i gruppi sociali nel loro insieme, dunque di tutta la società civile, assumendo di fatto un valore politico imprescindibile. La “questione” di genere è un tema che travalica i confini di ciascuno stato nel mondo. 1 Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Storia. Commercio: Albano propone convocazione Stati Generali. Non fu eletto alcun deputato che appartenesse ai ceti popolari urbani o alla classe dei laboureurs, i contadini: nelle assemblee, era determinante l'eloquenza e il possesso di una buona istruzione, in particolare il sicuro maneggio della materia economica e giuridica, così che risultarono eletti 578 deputati, avvocati, medici, commercianti, finanzieri, industriali e borghesi proprietari terrieri, oltre a due personalità provenienti dagli altri due ordini, Mirabeau e l'abate Sieyès. Tendenzialmente, nelle istituzioni preposte, ci si è adoperati alla realizzazione di progetti di ricerca, pur utili, piuttosto che in altri spazi di formazione e di comunicazione. Nell’ epoca contemporanea, la denominazione di “Stati generali” è stata ‘esportata in un linguaggio più generico e non strettamente politico, conservandone però il significato di spazio aperto di dialogo, accessibile a tutti i portatori di interessi collettivi su una precisa tematica’. Nei fumetti e nei videogiochi come vedono le Donne? Stati Generali Nel Regno di Francia prima della Rivoluzione, l’assemblea generale dei rappresentanti dei 3 ordini o Stati (clero /">clero, nobiltà e ‘terzo Stato’, ossia la borghesia). [8] Fu proprio Bailly, da presidente dell'Assemblea, a proporre il famoso giuramento - scritto da Jean-Baptiste-Pierre Bevière - e fu anche lui il primo a pronunciarlo e a sottoscriverlo: tutti lo imitarono, firmando il documento, eccezion fatta per Joseph Martin-Dauch, deputato di Castelnaudary, che si oppose apponendo la scritta "avversario" accanto alla sua firma. Si tratta infine di scrivere, tutti insieme, nuove regole di sopravvivenza e di convivenza. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 19 giu 2020 alle 02:31. La convergenza di aristocrazia e borghesia verificatasi a Vizille non fu imitata nel resto della Francia, perché gli interessi delle due classi, unite nella lotta contro l'assolutismo monarchico, rimanevano per il resto del tutto divergenti. Il 6 maggio fu posta la questione del voto: i deputati del Terzo Stato furono unanimi nella scelta del voto per testa e si proclamarono «deputati dei Comuni», intendendo con ciò rifiutare il titolo di rappresentanti di un ordine per assumere quello di deputati della nazione. Dopo una impasse di un mese, il 10 giugno, giorno fissato per l'appello di tutti i deputati, i rappresentanti dei Comuni invitarono i delegati degli altri due ordini a procedere alla verifica in un'assemblea comune. Certo, il re di Francia non poteva immaginare come sarebbe andata a finire. Gli Stati Generali erano un organo di rappresentanza collegiale strutturatosi nel Regno di Francia prima della rivoluzione del 1789. Adolphe Thiers nel suo libro Histoire de la révolution française descrive il presidente Bailly come in piedi in disparte su di un podio, con le braccia conserte, mentre davanti a lui si scatena la bolgia. Come si svolsero poi i fatti li racconta la memoria storica. Più precisamente siamo in grado, come genere, di affermare che una morta non è “una donna morta” ma una persona uccisa. Bailly tentò di ottenere da Martin-Dauch una ritrattazione, ma senza successo. Molte delle sue aderenti hanno svolto o svolgono incarichi prestigiosi. A causa di un cattivo uso di questi strumenti poche le donne che hanno conquistato spazi reali di rappresentanza. la conferma ufficiale della sua costituzione in Assemblea nazionale; la proclamazione dell'inviolabilità dei suoi membri; la decisione di interrompere il pagamento delle tasse se l'Assemblea fosse stata sciolta. Gli Stati Generali, ovvero l'assemblea generale dei rappresentanti della Nobiltà, del Clero e del Terzo Stato, che in passato aveva coadiuvato i re nelle decisioni di maggiore importanza, dal 1614 non si era più riunita, ma i ceti privilegiati facevano affidamento su di essa per mantenere i propri privilegi. Così nel dicembre 1355 e nel marzo 1356, riunione degli Stati della lingua d'oïl. Partito Democratico chiede al Comune di convocare gli Stati Generali del Commercio per una discussione che coinvolga le istituzioni, le sigle di rappresentanza, i singoli commercianti, le associazioni e i cittadini. Luigi XVI ammise implicitamente il fallimento della sua iniziativa e il 27 giugno invitò ufficialmente nobili e clero a unirsi nell'Assemblea nazionale. In esse sono indicati donne-anziani-bambini, come si evidenzia da studi, ricerche e statistiche, senza una scala di priorità sostenibile. Sebbene quest’assemblea fosse nata con la funzione di limitare e controllare il potere monarchico, da parte sua il re l’aveva di fatto esautorata non convocandola. La seduta inaugurale ebbe luogo il 5 maggio, in una sala dell'Hôtel des Menus-Plaisirs, a Versailles, ribattezzata per la circostanza Sala dei tre Ordini. Le “donne” sono state di volta in volta usate impropriamente per ottenere un maggiore consenso elettorale dai partiti costringendole a mediare continuamente le loro richieste fino ad esautorarle di contenuto e a legarsi ad appartenenze garantiste quanto indifferenti. Le affermazioni che ultimamente sono venute da alcune forze partitiche per affrontare la politica del femminile inquieta. Vi erano tuttavia anche vescovi liberali, quali Talleyrand-Périgord, vescovo di Autun, o l'arcivescovo di Bordeaux, Champion de Cicé. Il 17 giugno, in una turbolenta riunione del Terzo Stato fu scelta e approvata, su mozione di Sieyès, la proposta del deputato Legrand di definirsi «Assemblea nazionale». Gli Stati Generali erano una assemblea di origine medievale e feudale e venivano indetti proprio per limitare il potere del sovrano. [15] Famosa fu anche la dichiarazione battagliera di Mirabeau a de Dreux-Brézé: «Andate a dire a quelli che vi mandano che noi siamo qui per la volontà del popolo e che ci strapperà da qui solo la potenza delle baionette». Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. In ogni assemblea di baliaggio era stato redatto un cahier de doléances, un registro nei quali erano riportate le lamentele circa abusi e inefficienze, di ordine sia locale che generale, riscontrate dalla comunità, insieme con le rivendicazioni e le proposte ritenute necessarie. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio. La Convocazione degli Stati generali Il Re è costretto a cedere: nell’agosto 1788 vengono convocati gli Stati generali. Per gli altri due ordini, era sufficiente eleggere in prima istanza i deputati nelle assemblee di bailaggio: erano elettori del primo ordine, il clero, tutti gli ecclesiastici, dai parroci ai vescovi, mentre del secondo ordine erano elettori tutti i nobili in possesso di un feudo. [7] Una volta entrati dentro, fu offerta una sedia a Bailly il quale, invece di accettarla, si pose sopra ad un tavolo, rifiutando di sedersi mentre l'Assemblea si stava riunendo. La convocazione degli Stati generali altro non è che il tentativo di bloccare le proteste sul nascere, obbligando tutti a confrontarsi con l’Esecutivo senza fughe in avanti. Accogliendo l'invito, in breve tempo furono pubblicati un profluvio di Appels, Avis, Lettres, Essais, Conseils, Réflexions, Cahiers e Projets: tra i più noti, il Qu'est-ce que le Tiers État dell'abate Sieyès, già noto in Francia per un Essai sur les privilèges, l'Appel à la nation artésienne dell'avvocato di Arras Maximilien de Robespierre, l'Appel à la nation provençale del nobile Mirabeau, La France libre del giornalista Camille Desmoulins, l'Offrande à la patrie del medico Jean-Paul Marat e anche i Cahiers du Quatrième ordre di Louis Pierre Dufourny, tra le poche riflessioni sulle condizioni delle classi popolari che solo formalmente potevano essere rappresentate dal Terzo Stato. Tutti gli atti dell'Assemblea avevano una natura rivoluzionaria: sia il rifiuto degli «ordini», già anticipato nella deliberazione del 6 maggio scorso, che il decreto sulle imposte suonavano come una minaccia. Notificami i nuovi commenti via e-mail. [16], Dreux-Brézé annunciò ciò che era successo a Luigi XVI che, si dice, gli avrebbe risposto risentito: «Ah... me ne fotto! Appunti sulla convocazione degli stati generali, le richieste del terzo stato e la nascita dell'assemblea nazionale (1 pagine formato doc) Pagina 1 di 2. Su proposta del deputato Joseph-Ignace Guillotin tutti si spostarono in una vicina sala adibita al gioco della pallacorda; lo stesso Bailly si premunì di avvisare i colleghi di spostarsi: Nella palestra della pallacorda tutti i deputati giurarono solennemente «di non separarsi mai e di riunirsi ovunque le circostanze l'avrebbero richiesto, fino a che non fosse stata stabilita e affermata su solide fondamenta una Costituzione per il regno francese». About Stati Generali Le sfide dei tempi non lasciano più spazio a concetti astratti. I deputati, poi, attesero la reazione della monarchia al fatto compiuto. [13], Nella seduta del 23 giugno tenuta nuovamente nella sala des Menus-Plaisirs il re dichiarò illegittime le sedute comuni, non riconobbe i decreti votati, si dichiarò tuttavia favorevole a garantire le libertà individuali e di stampa e all'eguaglianza fiscale, pur sostenendo di voler mantenere le decime e le rendite feudali e, per ultimo, impose che ciascun ordine si riunisse in sale separate, seguendo la tradizione degli Stati generali. La politica “femminile” è rimasta monopolio della politica “generica” e delle sue convenienze. In questo millennio potrebbe presentarsi l’ultima possibilità d’invertire queste tendenze. Purtroppo anche nel recente dibattito politico si è manifestato questo atteggiamento “conservatore di genere”. Risposte ai miei commenti Infatti, il regolamento elettorale previsto per il Terzo Stato riservava il diritto di voto ai francesi di età non inferiore ai 25 anni, appartenenti a quell'ordine e iscritti nel ruolo delle imposte. Gli Stati generali del 1789 furono convocati da Luigi XVI allo scopo di raggiungere un accordo tra le classi sociali idoneo a risolvere la grave crisi politica, economica, sociale e finanziaria che affliggeva da anni la Francia. Invece di lamentarci delle restrizioni, aiutiamo gli altri, Quattro chiacchiere con Gioconda di Gennaro, Quattro chiacchiere con Roberta Manfredini, Chiacchiere e riti per entrare nel 21 con gratitudine e ottimismo. Gli Stati Generali erano un'assemblea consultiva in materia fiscale del Regno di Francia. Nel tentativo di ottenere maggiori entrate e di porre almeno un limite ai privilegi fiscali, il ministro delle finanze Charles Alexandre de Calonne aveva presentato il 20 agosto 1786 un Piano di miglioramento delle finanze che prevedeva, tra l'altro, l'imposizione di una tassa su tutte le proprietà fondiarie, anche nobiliari ed ecclesiastiche, prima escluse, la soppressione delle dogane interne e altre misure a favore della produzione industriale e del commercio. Anche i cahiers del Clero e della Nobiltà si mostravano favorevoli all'abolizione dell'assolutismo e a molte richieste del Terzo Stato. Bailly nelle sue Mémoires racconta un resoconto della sessione del 17 giugno con un'ostentazione melodrammatica: «Questo giorno sarà per sempre indimenticabile. A loro volta gli organismi istituzionali predisposti ad operare e monitorare la politica di genere si sono adoperati a loro volta più in attività interne alla propria struttura che in azioni riconoscibili all’esterno. La risoluzione del parlamento parigino pose fine alla provvisoria e precaria alleanza tra nobiltà e borghesia: quest'ultima si costituì nei fatti come «partito patriota», intenzionato a candidarsi come rappresentante degli interessi di tutta la nazione al di là dei particolarismi di classe, rivendicando l'eguaglianza dei sudditi di fronte alla legge e ricevendo l'adesione di taluni esponenti dell'alta aristocrazia, come il marchese de La Fayette e il duca de La Rochefoucauld-Liancourt, e della nobiltà di toga, come i parlamentari Lepeletier de Saint-Fargeau e Hérault de Séchelles. Gli Stati generali, in francese conosciuti come ‘États généraux’ ed erano costituiti da tre ‘Stati’ e cioé: ‘Primo Stato’, ‘Secondo Stato’ e ‘Terzo Stato’; al ‘Primo’ apparteneva la classe dei nobili francesi, al ‘Secondo’ il clero, al ‘Terzo’ gruppi sociali diversi: borghesia e popolo. Fu il «sereno e dignitoso» Jean Sylvain Bailly, astronomo e accademico, decano del Terzo Stato, a pilotare i deputati durante la turbolenta sessione nella quale decisero di costituirsi in Assemblea nazionale. La riforma provocò agitazioni in provincia: in giugno si ebbero disordini a Digione, a Tolosa, a Rennes, a Grenoble: in questa città, alle proteste dei nobili si associò il Terzo Stato, provocando per reazione l'esilio dei magistrati del Parlamento. Avveniva così che la nobiltà, che pure era stata la prima a volere la convocazione degli Stati generali sperando di dare con essi un colpo all'assolutismo monarchico, di fronte all'accelerazione degli eventi, ritornava a sottomettersi all'iniziativa reale, quale garante non solo dei suoi privilegi, ma della sua stessa sopravvivenza. Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001 Non esistono argomenti di genere ma la complessità di genere. Cosa sono gli Stati Generali ‘di Conte’ Facendo un balzo in avanti arriviamo agli Stati Generali convocati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel giugno del 2020. A questa riforma fiscale si associava una riforma amministrativa, l'istituzione di assemblee municipali, con funzione consultiva, elette dai sudditi che godessero di una rendita di almeno 600 lire. Il Clero intendeva però mantenere i propri privilegi e negare la concessione della libertà di coscienza, così come la Nobiltà non intendeva cedere sulle proprie prerogative, pur accettando il principio dell'eguaglianza fiscale. Dal re e dal governo non fu trattato alcun problema politico, non si accennò alla necessità di introdurre riforme, si evitò ancora il problema del voto, se per testa, come voleva il Terzo Stato, o per ordine, come era nella tradizione. [4] Il clima comunque si ristabilì, e l'Assemblea decise di rinviare la decisione al giorno successivo. Di per sé, la convocazione – pur degna del massimo rilievo – non implica necessariamente la presenza di circostanze straordinarie: il Consiglio Supremo di Difesa, ricorda sempre il Quirinale, viene convocato dal presidente della Repubblica almeno due volte l’anno, con un ordine del giorno che tiene conto anche delle indicazioni fornite dal presidente del Consiglio dei ministri. Con l'unificazione dei tre ordini, gli Stati generali cessarono per sempre di esistere, e l'Assemblea poteva cominciare l'opera di smantellamento del vecchio regime: il 7 luglio fu eletto un comitato per l'elaborazione della Costituzione e il 9 l'Assemblea nazionale si proclamò «Assemblea nazionale costituente». La convocazione degli Stati generali dell'Economia e l'illustrazione del 'Recovery plan' da parte di Giuseppe Conte sono state criticate dal Pd come iniziative 'unilaterali', "delle uscite a freddo" del Presidente del Consiglio.Ma cosa sono questi Stati Generali di cui si parla tanto? Tuttavia i deputati del Terzo Stato potevano presentarsi uniti all'inaugurazione degli Stati generali: non così i rappresentanti degli altri due ordini. Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). In fondo, è sempre così. Con Luigi XIII inizia in Francia a svilupparsi la monarchia assolutista fino al giorno della grande disfatta con Luigi XVI nel 1793 sulla ghigliottina. Certo quella convocazione, considerato che gli Stati Generali non venivano convocati dal 1614, erano un atto molto importante, un atto dovuto alla gravità della situazione del Paese. Che restino!». Il clero elesse 291 deputati, tra i quali 220 curati, quasi tutti non nobili, spesso critici nei confronti dei privilegi dei vescovi e degli Ordini religiosi, e pertanto vicini alle posizioni del Terzo Stato. I pronunciamenti liberali del Parlamento si accompagnavano al ribadimento dei privilegi nobiliari ma, nel loro insieme, costituivano un attacco al principio dell'assolutismo reale, così che la reazione monarchica non si fece attendere: arrestati due parlamentari, Duval d'Epremesnil e Goislard de Montsabert, l'8 maggio furono imposti d'autorità gli editti con i quali si riformava la giustizia, secondo il progetto del guardasigilli Lamoignon de Malesherbes: in particolare, il Parlamento perdeva il controllo degli editti reali, prerogativa assegnata a una Corte plenaria di duchi e di pari legati alla monarchia e vedeva soppresse o ridotte le sue prerogative in materia giudiziaria a favore dei tribunali di baliaggio. Gli “Stati generali” a cui ci si sente appartenenti oggi si configurano piuttosto come espressione di varie categorie, separate e portatrici di interessi diversi. I partiti tradizionali, che si sono avvalsi nel passato (forse ancora ma non se ne sente la presenza) di sezioni di lavoro specifiche al loro interno, “commissioni femminili”, hanno perso credibilità da tempo fra le loro stesse appartenenti e non è presente alcuna loro posizione nel dibattito. Il rallentamento dello sv… L'assemblea, presieduta da Bailly, poté quindi procedere a lavorare indisturbata e ratificò nella stessa seduta tre decreti fondamentali:[17][18][19]. [2] Inoltre, fu subito approvato un decreto che stabiliva la legittimità della riscossione delle imposte approvate dalla nazione. Il 4 maggio si tenne una processione per le strade di Versailles e fu celebrata una messa nella chiesa di San Luigi, nel corso della quale il vescovo di Nancy de La Fare pronunciò il sermone. [3] Quella notte Bailly aspettò più di un'ora nella speranza che si tutto si risolvesse in un clima più tranquillo, e ammise nelle sue Mémoires che alcuni degli spiriti più impetuosi nella stanza chiesero a gran voce addirittura la sua rimozione. Il debito pubblico, già rilevante negli ultimi anni del regno di Luigi XIV continuò a crescere sotto il regno di Luigi XV, a causa degli sprechi, dei privilegi e delle esenzioni di cui godeva la nobiltà. [14] «È questa la sua risposta, vuole che la comunichi al re?» chiese il Gran Cerimoniere a Bailly, il quale replicò con un secco: «Sì, signore» e, indirizzandosi immediatamente ai deputati che lo circondavano, continuò: «Mi pare che l'Assemblea nazionale non possa ricevere ordini». All'ordine, ufficialmente comunicato dal maestro delle cerimonie al deputato decano Bailly, obbedirono la nobiltà e una parte del clero: il resto dell'Assemblea decise di continuare i lavori, dichiarando validi i decreti approvati e inviolabili le persone dei deputati. Ebbe il suo momento di apicale protagonismo durante la Rivoluzione francese del 1789 quando i suoi membri strinsero il “Giuramento della Pallacorda”che imponeva di non sciogliersi sino a quando il re non avesse concesso le libertà richieste. “Conquiste” come le quote rosa, le azioni positive, le liste di genere, le rappresentanze numeriche come strumenti di rinnovamento hanno mostrato i limiti dell’obbligo al posto della consapevolezza. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Tra il passato e l’oggi si evidenzia però una differenza sostanziale. [12], L'indomani, il 21 giugno, quando i deputati del Terzo Stato trovarono ancora una volta chiusa la sala riunioni degli Stati generali, decisero di recarsi nella Chiesa di Saint-Paul-Saint-Louis. Nell’ epoca contemporanea, la denominazione di “Stati generali” è stata ‘esportata in un linguaggio più generico e non strettamente politico, conservandone però il significato di spazio aperto di dialogo, accessibile a tutti i portatori di interessi collettivi su una precisa tematica’. Attribuire alcune funzioni di indirizzo politico, nonché di convocazione dell'assemblea degli iscritti, ad un organo collegiale ad ampia rappresentatività dei livelli istituzionali, territoriali, anagrafici e di genere". Tutti Gli Stati Generali sono preceduti da incontri locali in modalità telematica che si svolgeranno in due sessioni:la prima nei giorni dal 23 al 25 ottobre 2020 e … Questo fu il giorno in cui si costituì l'Assemblea, quando l'Assemblea annunciò i diritti della nazione...»[5] Dopo che il decreto di costituzione, su mozione di Sieyès, fu approvato, la neo-battezzata Assemblea nazionale elesse Bailly come suo primo presidente. Il 19 giugno il clero, con 149 voti contro 137, decise di unirsi all'Assemblea, mentre la nobiltà resistette, indirizzando al re una protesta nella quale ricordava che con la soppressione degli ordini non erano soltanto in gioco i diritti e il destino della nobiltà, ma quelli della stessa monarchia. La loro congrua era infatti molto modesta - 750 lire francesi annue, che si riduceva a 350 per i vicari - e strideva con le altissime rendite dei 139 vescovi, tutti nobili e quasi tutti residenti a corte anziché nelle loro diocesi: il vescovo di Strasburgo, per esempio, godeva di una rendita di 400'000 lire francesi. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Il Consiglio del re approvò sia il raddoppio del Terzo che la libertà di scelta dell'ordine, senza esprimersi sul sistema di votazione e il 24 gennaio 1789 furono rese pubbliche la lettera di convocazione degli Stati generali e il regolamento elettorale, nel quale ancora una volta non veniva affrontato il problema del sistema di voto. Documento Stati Generali, governance collegiale per M5S Indirizzo politico-convocazione assemblea a organo più allargato