Ha iniziato a mostrare qualche disagio l’ultimo anno del nido e poi ha avuto un inserimento alla materna catastrofico. É stato sempre un bambino senzibile che si scoraggiava subito.La situazione peggiorata con la nascita di fratellino, due anni fa anche se ho sempre cercato ritagliarmi tempo solo per lui. È noto come il gioco abbia varie finalità e sia un elemento centrale nella vita del bambino. ? Da quest’ anno ha fatto un grosso cambiamento, è più passiva, molto insicura,sempre a pensare che le persone/amici sparlano di lei. In bocca al lupo In effetti, la percentuale di bambini tra i 3 e i 5 anni che gioca è pari al 26,5% e gioca, in media, quasi due ore al giorno.
capacità di trovare un rapporto emotivo tra sè e l' altro. Non riesce proprio a giocare con gli altri bambini nemmeno con la sorella gioca molto soltanto da sola. A me, (padre) preoccupa principalmente il fatto che, a livello relazionale dimostra la metà dei suoi anni, non comprende neanche il fatto che non sia desiderato all’interno di gruppi di suoi pari età che, quando se lo trovano in mezzo, magari obbligati dai genitori, se lo rigirano come vogliono, facendolo passare (quando va bene) x il colpevole di ogni fatto non consono agli occhi dei grandi e considerandolo, fondamentalmente uno “scemo”. Ha quattro anni e mezzo ed è un bambino molto dolce e educato: sin da piccolo è sempre stato abituato a stare prevalentemente con adulti, ha iniziato il nido a 2 anni e mezzo ed ora frequenta il secondo anno di scuola materna. Alla fine si sblocca, quasi a festa finita, ma lo vedo sempre teso, come se si sentisse in soggezione… Inoltre ha avuto difficoltà quest anno nell’attività di gruppo a scuola cioè psicomotricità e teatro, a detta delle maestre, spesso non voleva partecipare; da quello che ho notato nel tempo ha timore delle cose sconosciute, dell’ignoto, quindi credo la sua difficoltà sia proprio lasciare la classe per andare in un’altra sala, con un altro maestro con cui non ha confidenza (considerando che ha comunque frequentato la nuova scuola per soli 6 mesi, entrando a neanche 3 anni). E’ letteralmente fissato con le lavatrici, ogni volta che ne avvio una lui deve partecipare, inserisce i vestiti nel cestello, mi aiuta a versare il detersivo e preme il pulsante di avvio (sempre queste fasi e guai a saltarne una). In una classe prima elementare linsegnante si
Ma la cosa più triste è che non gioca con la sorella ( che invece vorrebbe sempre giocare con lei) se non poche volte… non ha grandi manifestazioni d’affetto ne con me ne con gli altri, elargisce solo quando decide lei (e va bene così) . trionfante. la ringrazio del suo suggerimento Marilena. Al nido si è ambientato benissimo anche se le maestre da subito non l’hanno sostenuto un gran che. Solo in tal modo si può risalire al problema e risolverlo. Ritiene che ci sia un problema comportamentale? Nessuno indovina la mano giusta e S. continua a gestire i compagni accompagnato dai loro
Noi siamo due genitori presenti nella sua via io molto accondiscendente mio marito rigido. rapporti reciproci. La sindrome di Asperger nei bambini rientra tra i disturbi che affliggono la sfera sociale e il comportamento, vediamo di cosa si tratta. Il primo anno di asilo ha frequentato poco per i malanni del primo anno. È sempre stato molto poco socievole pensavo che con il tempo è la scuola migliorasse invece ad oggi sembra si chiuda sempre di più. Dalla logopedista fa anche esercizi di pregrafismo?, la sua scrittura com’è? quando il piccolino, durante il primo anno di vita, non partecipa ai giochi semplici, proposti dalla madre e quando, più grande e maturo, non riesce a giocare, o gioca molto poco, con i suoi genitori o con altri adulti, con i quali si è stabilito un legame affettivo e di fiducia; quando verso i tre o quattro anni non riesce ad accettare anche i giochi e le regole proposte dagli altri, per cui prevalgono nettamente nella giornata i giochi solitari rispetto a quelli fatti in due o in gruppo; è un segnale negativo anche la situazione opposta, nella quale il bambino riesce ad effettuare solo giochi di gruppo, ma non riesce e non accetta di giocare, anche per breve tempo, da solo; quando il bambino non utilizza o impiega in maniera impropria e distruttiva i giocattoli adatti alla sua età o adopera solo pochi giochi ed in modo ripetitivo; quando nel gioco solitario, a due o di gruppo, prevalgono nettamente e costantemente attività e fantasie aggressive, distruttive o regressive; quando il gioco o i giochi sono troppo instabili, mutevoli e caotici. "smorzare" gli animi che cominciavano ad agitarsi. Marilena, Buonasera Dottoressa, le scrivo per mi figlio. Marilena. Questo genera in me quell’ ansia che non mi permette di lasciarlo fare , e così cerco sempre di mediare l’interazione in modo da facilitargli “le buone maniere”, riuscendo nell’intento, visto che poi non stuzzica più quel bambino . La ringrazio anticipatamente per l’aiuto che vorrà darmi. Mia figlia di 5 anni ha grosse difficolta a relazionarsi con i compagni. Caro Pasquale non noto nell’atteggiamento di suo figlio nulla di preoccupante se non il meturarsi dell’uomo che sarà da grande, ora che esce dalla famiglia per incontare gli altri ed il mondo sta semplicemente dimostrando il suo carattere ed le sue peculiarità, pertanto non si allarmi e assecondi il suo modo di essere. The state is a social relationship, a certain way human beings relate to each other. A quel punto S. sorride "sotto i baffi" e dice a T. di tornare al suo posto
Con gli altri suoi coetanei non gioca, poi mi hanno detto che nel gioco non fa giochi simbolici o d’immaginazione, preferisce disegnare o giochi di movimento. Ha cominciato parlare tardi e abbiamo fatto lezioni di logopedia per due anni che gli ha aiutato tanto. chi sa di aver perso la battaglia ma non la guerra. Oggi una maestra mi ha detto che lo vede molto destabilizzato, frustrato e arrabbiato. Borgogno (1978 ). Il bambino passa, attraverso varie fasi di empatia, da una indifferenza totale alla
Premetto che il bambino è seguito da fisiatra,fisioterapista, npi che non vedono in lui tutti questi problemi, anzi vedono un bambino di 2 anni normale. Se diversamente riscontrasse altri comportamenti anomali mi ricontatti privatamente via mail. risoluzione dei conflitti. Pertanto le consiglio di essere meno ansiosa e di lasciare suo figlio libero di esprimenrsi al meglio, così come si sente di fare. fissazione dello sguardo: il bambino che desidera coinvolgere in una sua attività un
voglia di giocare cosicchè l'impegno e l'attenzione per trovare il gessetto sono minime
Ciò finisce per venire isolato, perché se si lamenta e crea problemi agli altri, i bambini tendono a non giocarci più. Marilena. Volevo chiedere di spostarlo ma non mi hanno accetto la mia richiesta. Pensiamo che forse trovando così interessanti le “cose da adulti” ha nel tempo un pò snobbato i suoi giochi. Per capire perché alcuni bambini hanno difficoltà a relazionarsi con i coetanei, è importante studiare le prime fasi dello sviluppo delle relazioni tra pari. È figlia unica. LA … grazie per l’attenzione, Assolutamente sì, i disegni parlano sostituendo le parole nei bambini così piccoli, che non si sentono frustrati e a disagio a causa del racconto stesso, indifferente, cooperativa o competitiva). Marilena, Le ho già risposto privatamente via mail Fa continui quesiti senza interessarsi alle risposte. Ho 2 gemelli da una settimana un gemello quando usciamo e incontra degli adulti..(Anche solo 1) anche adulto che conosce..si chiude in sé stesso…non parla si isola..trattiene la saliva…con i bambini se non ci sono adulti non ha problemi…come mai.? Non ha bisogno di visite mediche, ha bisogno di un insegnamento più stimolante e creativo. Amici del Asilo sono stati messi nelle altre classi insieme e lui é rimasto unico da solo. Anche osservando i bambini all’asilo nido o mentre giocano al parchetto, infatti, è possibile vedere come essi preferiscono stare in compagnia di alcuni coetanei piuttosto che di altri. Noi adulti spesso ci soffermiamo sull’incantevole dolcezza e innocenza dei bambini. Risponde alle domane che gli sono poste arricchendo le risposte con frasi poco aderenti al contesto. Ci siamo sentiti dire che lui su due piedi non ci starà mai, che soffre come un cane quando guarda i bambini normali, cosa vuoi che giochi con una mano … Lui è stato bravissimo ed ha dimostrato il contrario. Il secondo anno è andato meglio, è un bimbo che ascolta sempre la maestra e partecipa nei giochi che propone lei. Al contrario, sono segnali di una realtà interiore alterata: La più grave alterazione la ritroviamo nei bambini con disturbo autistico, i cui giochi sono molto scarsi, ripetitivi, anomali. è come lui, con gli stessi bisogni, con le stesse modalità di reazione e, più o meno,
I due ruoli ben distinti permetteranno al bambino di … E perfettamente a suo agio in mezzo alla classe e sembra un piccolo leader: chiama
Un viaggio tra diversi materiali e tecniche pittoriche che potrà stimolare l'estro e la manualità del bambino. Se è interessata ad un tale percorso mi contatti via mail: info@marilenacremaschini.it Frequenta anche attività extra scolastiche, alcune con delle compagne, ma in questo contesto non si palesano le difficoltà relazionali, sembra divertirsi…siamo arrivati al punto di non considerare più nessuno come amico, di non voler giocare più con nessuno, di non volere nemmeno una festa di compleanno, cosa a cui fino a 15 giorni fa teneva moltissimo e che preparava da un anno! Salve dottoressa, ho un bimbo di 4 anni che da sempre è stato introverso però da quando ha cominciato la scuola a 2,5 ho visto un peggioramento sia nella relazione coi coetanei ma anche con gli adulti. Marilena. Ciò mi spingerà ad aprirmi a lui. Preferisce stare con massimo 1o 2 bambini. Se è intenzionata a tale prestazione professionale mi contatti privatamente via mail: info@marilenacremaschini.it così possiamo parlare in tutta discrezione In casa parla molto seppur ancora non correttamente (ma questo anche il fratello). Non tutti i cani sono adatti ai bambini così piccoli, Gloria ha cinque anni e Orlando due. Augurandomi di sentirla presto ha difficoltà a relazionarsi con i bambini a scuola materna. Lo lasci libero di esprimersi come meglio crede, libero anche di sceglere i giochi che preferisce e con cui si realizza meglio la sua creatività; i bambini devono crescere felici di giocare divertendosi, quando il gioco è imposto non è più spontane, divertente ed allora non si insinua soltanto la intolleranza alla modalità ludica imposta ma anche quella relazionale dei compagni di gioco. Così su due piedi e senza conoscere la situazione nel dettaglio è difficile poterle dare una risposta, se è interessata potremmo lavorare in questo modo: un paio di telefonate tanto per chiarire il problema e l’esecuzione di alcuni disegni da analizzare. Le maestre mi hanno riferito che nn ha nessun tipo di problema cognitivo ma nn riesce a giocare con gli altri…tende ad isolarsi… ho provato ad invitare amiche a casa: gioca ma richiede la mia presenza come animatrice di gioco. con lo stesso bagaglio di esperienza e di strategie di adattamento. Ultimamente il bimbo manifesta un attaccamento fortissimo alla mamma, a casa vorrebbe stare solo in braccio, non accetta neanche il papà che poco prima venerava, ha un sonno disturbato la notte, si sveglia spesso urlando, ha sempre dormito da solo adesso non dorme solo nel lettone, al nido non vuole più entrare se non trova una maestra che lui preferisce. Soprattutto quando i coetanei sono molti tutti assieme lui tende a fare dispetti per giocare. Essi amano soprattutto i giochi solitari, in quanto spesso si rifiutano di partecipare a quelli proposti dagli altri e non rispettano alcuna regola. Non vorrei che questa sua propensione a tenere tutto sotto controllo, si rifletta anche sulle persone e nello specifico in questa bambina che, conoscendola da sempre, sente come una cosa sua. Se permane il suo dubbio io proverei a fargli fare dei disegni da analizzare, un modo semplice e non invasivo per capire cosa pensa e cosa non riesce a dire, mi contatti in tal caso via mail: info@marilenacremaschini.it Grazie, Per poterle dare una risposta precisa cara Jessica ho bisogno di conoscere la vicenda nei particolari ed il compotamento del piccolo nei vari ambienti, cosa che comporta un incarico di consulenza. Spero di averla aiutata, le auguro una buona domenica Ha frequentato il nido da quando aveva un anno ed ha sempre avuto una tata che lo accudiva (e lo fa ancora oggi) dopo l’asilo e che quindi per un paio d’ore è dedicata solo ed esclusivamente a lui. Spero dipoterla aiutare con un semplice consiglio che la rassicuri Cosa devo fare per aiutare lui e me stessa? I bambini iniziano a non sopportare più il modo di gestire il gioco da parte di S. ma a
CAmiare amiente è traumatico per tutti im bambini perché si ritrovano intorno persone nuove con cui ricominciare un percorso di conoscenza e condivisione. Marilena. finalmente ha chiamato M. il quale ha scelto il pugno giusto. Adesso sono un po preoccupata; secondo le farebbe bene un trattamento di psicomotricita o meglio farla seguire da un psicologo? Siccome però il baccano continua, il bambino ferma T. e avvisa che, se non avessero
Il concetto stesso di integrazione si basa sul presupposto che è benefico per tali bambini vivere e crescere con i pari con sviluppo tipico (e … coraggio" di controbattere S., ma non viene neanche presa in considerazione e finisce
Tende a evitare sguardo e approcci verbali con estranei , mentre va oltre (eccitazione/iperattività) quando è a suo agio con qualcuno che conosce o ci si trova bene. scommetto che la risposta le darà la soluzione del dilemma. Potrebbe essere un rifiuto di andare al nido, un atteggiamento normale per la sua eta, una fase passeggera, oppure siamo noi a sbagliare qualcosa? Lo lasci andare a giocare con più sicurezza, stia ovviamente attenta a che non si faccia male ma non sia troppo invadente, anche se cadono i bambini imparano a gestire le forze del loro corpo e ad acquisire maggiore destrezza. In questi casi non dobbiamo dimenticare che la culla primaria di tale forma di insicurezza, timore, paura ed ansia è la famiglia che non ha saputo dare al proprio figlio un senso di accettazione, amore incondizionato e di essere amato e desiderato nonostante i suoi limiti. In definitiva la varietà, la ricchezza e la qualità dei giochi del bambino ci permettono di osservare il suo mondo interiore e di conoscere la maggiore o minore gravità delle sue eventuali problematiche psico-affettive. Grazie, E’ semplicemente il suo modo di essere ora, che è bambina, col tempo maturando diventerà più sicura, per ora non la forzi a fare ciò che la mette in competizione e quindi in crisi o in imbarazzo per il risultato, la lasci scegliere, sarà lei peiano piano ad acquistare più sicurezza ampliando così i suoi orizzonti. Cosa ne dice di far fare a sua figlia dei disegni, seguiti anche da una narrazione sul suo comportamento e le dinamiche delle varianti, in modo da approndire la cosa? Lui è nato prematuro a 30 settimane e con un emiparesi destra (poco evidente) in seguito a un ictus subito alla nascita, camina autonomo, ha solo la mano destra che utilizza meno e parla pochissimo per la sua età (dovuto anche al fatto che parliamo due lingue). Se lo chiamano loro corre tutto felice a giocare ma se non lo chiamano sta da solo. Ultimamente però inizia a metterli in fila, come lo steso fa anche con le costruzioni. MArilena, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Chissà quante volte ce lo siamo sentiti ripetere dai nostri bambini e quante, a nostra volta ci siamo fatte domande su come stimolarli attraverso il gioco, su quali risvolti ha nel loro percorso di crescita. E’ inoltre un bambino molto vivace, gli piace parecchio andare in bici, correre e giocare a calcio (per altro con un’ottima cordinazione). L’altro non mi deve creare né disagio, né paura, anzi, l’altro, lo devo avvertire come amico, vicino, disponibile, attento e accettante. come possiamo aiutarlo ? Mio figlio ha frequentato dai suoi 8 mesi un piccolo nido (con circa 7/8 bambini) con età differenti, dai pochi mesi, ai 3/4 anni (essendo un privato era frequentato anche da bambini di genitori lavoratori), fin da subito ho notato che quando lo lasciavo o lo andavo a riprendere non giocava mai con gli altri bambini, ma lo trovavo sempre un po’ isolato, chiedendo alle suore che gestivano il nido però mi hanno sempre rassicurata dicendo che interagiva con gli altri. Quindi, per prima cosa le consiglio di comprendere le vere motivazioni di questo rifiuto nell’accettare la condivisione con i coetanei. Grazie, Data la giovane età della piccola le consiglio di rivolgere tale problematica al suo pediatra, che magari la conosce già per averla seguita in precedenza. Mi faccia sapere via mail se è intenzionata a fare questo tipo di indagine. soddisfacenti non agitano il bambino e gli permettono di concentrare l'attenzione sul buon
Stiamo cercando di abituarlo a giocare per più tempo da solo. Marilena, Buongiorno dottoressa, si riferiscono a ciascuno. Vorrei tanto aiutarlo ma non so come. Io sono una mamma fissata ho sempre paura che si fa male e lo tengo sempre d’occhio anche quando gioca con i suoi amici ho paura di portarlo a nuoto perché mi fisso che può sucerderli qualcosa. Le ho parlato e le sue risposte anche sono passive .mi dice che si scoccia. Mio figlio di 3 anni e mezzo non riesce a socializzare come gli altri bambini della sua età. Marilena, Buongiorno, sono preoccupata per il mio figlio, che ha cominciato la prima elementare, ma trovandosi in classe senza un amico maschio dal asilo, non socializza con altri bambini. Ovviamente la furba femmina, ha capito benissimo come fare impazzire il maschio innamorato e spesso ,gli fa dei dispetti, come escluderlo nel gioco, spostare la sedia vicino ad un altro/a compagno, capacità di accostarsi all'altro, come la sensibilità sociale alla presenza altrui, come
mio figlio di 22 mesi sta iniziando a relazionarsi in modo aggressivo con i pari e talvolta anche i più grandi. Poiché il gioco gli è indispensabile per esplorare e conoscere il mondo materiale, affettivo, relazionale e sociale che lo circonda, è attraverso il gioco che egli impara a conoscere, comunicare e socializzare con gli altri. come le possibilità che lui debba lasciare e tornare al suo posto, gira per i banchi in
Io provo a dargli tempo anche se mi dispiace vedere gli altri che corrono e giocano e lui seduto affianco a me. Jana, Questo è un periodo di disagio per molti bambini e ragazzi che oltre che a non poter imparare seguendo normalmente le lezioni non riescono a socializzare coi coetanei ed adulti, cosa che si poteva fare solo in un’aula. Marilena. Mi dice che non gli piace giocare quando ci sono tanti bambini che fanno caos. Ci stiamo preoccupando. Ora oltre la lavatrice ha la fissa per la storia di Cappuccetto Rosso, abbiamo un piccolo teatro e lui vuole sentire sempre e solo questa fiaba, appena proponiamo altri personaggi ed altre storie inizia ad urlare, oppure prende i personaggi e da solo si racconta la storia, anche nel momento del gioco con noi (senza teatrino o libro) ripete frasi della storia per giocare ad essere il cacciatore o il lupo. Mailena. considerazione dei sentimenti altrui, in cui la struttura è definita con precisione, in
Aiutare i bambini a relazionarsi tra loro non significa sostituirsi a loro. Vi sono poi i bambini che interagiscono, ma con continui reciproci scontri, ripicche e aggressività, tali reazioni fanno sempre parte di un imprinting acquisito entro le mura familiari e che viene elaborato come stile comportamentale anche da adulto. Grazie, Buongiorno Laura es se vede un bambino che sta giocando ad un gioco e lui lo vuole, va a prenderselo senza aspettare il suo turno e se qualche adulto lo ferma spiegandogli che non si fa lui inizia a piangere) e ha difficoltà a giocare in gruppo perchè appunto un pò irruento e quindi i bambini più grandi lo evitano. Marilena, Buongiorno dottoressa, avrei veramente bisogno di un suo consiglio perché sono in ansia. propri comportamenti nei confronti di un adulto. È attratto da loro, ma il primo approccio ho visto essere spesso una spinta o un morso. L’ interesse per la scuola e gli amici é calato tanto.nello studio fa il minimo indispensabile e infatti le maestre mi hanno appunto riferito che non s impegna. Cosa mi può dire ? Non so come insegnarli almeno a rispondere al saluto, che per me è forma di educazione, quando gli dico “ma perché non rispondi quando ti salutano?” Mi dice “mamma io non ho risposto perché mi stavo grattando!” O scuse simili. In bocca al lupo Purtroppo i miei amici non hanno bambini e i suoi cuginetti sono un po’ più grandi lui (frequentano le elementari), quindi a parte il nido prima ed ora l’Infanzia non ha avuto altro modo per relazionarsi con suoi coetanei. In questo caso è fondamentale il ruolo genitoriale: il papà sarà più razionale, pratico e direttivo;la mamma, caratterizzata dall’istinto materno, sarà più protettiva, contenitiva e di accudimento. Buongiorno, le scrivo per mio figlio che ha compiuto 3 anni a settembre ed ora frequenta il primo anno alla scuola dell’infanzia. Buon pomeriggio dottoressa mio figlio 5 anni nn riesce a giocare creando delle storie con pupazzetti o macchinette ma fa solo i rumori delle macchinine oppure incidenti e difficilmente gioca con altro. Per questo è necessario l’intervento di una ricostruzione di autostima che solo un intervento terapeutico diretto può realizzare. relazionarsi tra di loro. Con bambini così piccoli, poco disposti a parlare di ciò che li mette a disagio o li fa vergognare, l’unico sistema è la valutazione di determinati disegni che esprimono ciò che le parole non dicono. The way people relate to each other. La resilienza è la capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzati o anche trasformati positivamente. }, 2017 © Marilena Cremaschini | T. +39 329 3043027 | info@marilenacremaschini.itP.IVA 03843610985. NAVIGANDO SUL NOSTRO SITO ACCETTI LA PRIVACY POLICY. Spesso i genitori vogliono il meglio per i loro figli non comprendendo che il meglio già glielo stanno dando. Ha un carattere molto forte e prepotente figlio unico, nipote unico può immaginare…mi piacerebbe poter approfondire con lei. Spesso invece torna a casa da scuola imbronciata, riferisce di litigi, di essere stata accusata di “comandare”, di essere stata esclusa o di autoescludersi per evitare conflitti o perché vede le compagne parlare male di lei, quindi spesso preferisce stare da sola. Come desidera cara Alma, solitamente nei casi come il suo ascolto i genitori e faccio fare qualche disegno specifico al bambino, se è interessata mi ricontatti via mail in modo da parlarne in privato e farle un preventivo riservato. info@marilenacremaschini.it riflessioni nel mare della psicologia
col tacere. A casa con noi, preferisce giocare con determinati giochi (peluche, costruzioni), ama sfogliare i libri e farsi leggere le storie ma anche con noi si rifiuta di fare lavoretti, disegnare o colorare nonostante i nostri numerosi tentativi. smesso di chiacchierare, il gioco non sarebbe andato avanti. Capisco i suoi dubbi e la sua preoccupazione. in quanto i bambini sono socievoli se vivono in un ambiente aperto, nel quale vi è la
il distacco dal reale (qui ed ora) e la conseguente possibilità di adeguarsi alle
Sarà dificile per lui con tutte le nuove regole che hanno a scuola di trovare nuovi amici. I modi in cui le persone si relazionano tra loro. info@marilenacremaschini.it Marilena, Buongiorno, Questa è la mia mail: info@marilenacremaschini.it È cresciuta in casa con 2 gatti che adora e con cui è coccolona, ma con altri gatti e cani fa uguale ai bimbi, se sono lontani sorride, lo chiama, li indica ma se si avvicinano e la sfiorano piange! Può dipendere da mille fattori anche caratteriali, cara Tiziana, ma per poterle dare una risposta precisa, con dei consigli appropriati, avrei bisogno di conoscere meglio le circostanze, in tali casi consiglio sempre di far analizzare sia la scrittura che i disegni, che raccontano più di mille parole, sopratutto rispetto a quei ragazzi/e un po’ chiusi e timidi, o presi di mira da qualche bulletto o bulletta. Buona sera Dottoressa, Other translations. Quindi se avete dei dubbi o se riscontrate dei comportamenti strani o anormali, comportamenti per il piccolo, per il ragazzino o per l’adolescente inusuali e differenti dal loro solito modo di fare od atteggiarsi non fatevi scrupoli e nemmeno perdete tempo, far analizzare un disegno non richiede un grosso investimento ma vi può rassicurare se non esistono problemi, in caso contrario sarà l’occasione di approfondire l’eventuale circostanza od anomalia riscontrata. E’ possibile notare una tendenza ad ingigantire gli aspetti negativi della realtà, ricorrendo a modalità di pensiero rigide e assolutistiche, ad esempio con un’eccessiva frequenza di termini quali “sempre”, “mai”, “nessuno”; oppure considerazioni del tipo “non me ne va mai bene una”, “tutti ce l’hanno con me”, “nessuno mi vuole bene”, “non ne faccio mai una buona”. risolvere il conflitto ma sarebbe stato interessante osservare come i bambini, da soli,
A 5 anni è molto utile anche l’utilizzo dei disegni e l’analisi degli stessi per capire i disagi della bambina, a quell’età parlano poco dei loro problemi, spesso non sanno esprimere i termini appropriati per spiegarsi, usano invece moltissimo i dsegni per trasferire sulle immagini i loro disagi e demonizzare le loro paure, se volesse farmeli vedere per capire cosa non va sono più che disponibile, nel caso accetti mi contatti via mail che le spiego quali disegni far fare e con che modalità:info@marilenacremaschini.it Mail: info@marilenacremaschini.it Nella prima parte del mio elaborato ho voluto approfondire l’apprendimento musicale che ha inizio già nella vita prenatale, è stato quindi necessario porre queste prime basi …